Unipol completa l’aumento su FonSai, ora detiene il 4,9%

COMPLETATO L’AUMENTO DI CAPITALE Unipol ha completato l’aumento di capitale deliberato dal cda il 21 giugno e 12 luglio 2012, nel rispetto degli impegni presi con Fondiaria Sai. Lo ha annunciato la stessa compagnia bolognese, che le banche del consorzio di garanzia – Barclays, Credit Suisse, Deutsche Bank, Mediobanca, Nomura, Ubs, UniCredit, Banca Akros, Banca Aletti, Banca Carige e Centrobanca – hanno sottoscritto tutte le azioni rimaste inoptate al termine dell’offerta in Borsa (86 milioni di azioni ordinarie e 90 milioni di azioni privilegiate), per un controvalore complessivo di 260 milioni di euro. Unipol ha inoltre annunciato di aver sottoscritto, in linea con gli impegni presi, le azioni di risparmio B di Fondiaria Sai rimaste inoptate, per un controvalore di 135,9 milioni di euro e di aver rilevato dalla banche del consorzio di garanzia 14,2 milioni di azioni FonSai rimaste inoptate che – unite a quelle sottoscritte lo scorso 10 settembre tramite l’esercizio dei diritti di opzione -  rappresentano il 4,9% del capitale di FonSai post-aumento.

VIA ALLA FUSIONE A QUATTRO – La chiusura degli aumenti fa dunque scattare la procedura per la fusione a quattro tra Unipol, FonSai, Milano Assicurazioni e Premafin. Un piano che, assicurano fonti vicine alla compagnia bolognese, non dovrebbe subire rallentamenti dalla nomina da parte dell’Isvap di un commissario ad acta per Fondiaria Sai con il compito di promuovere eventuali azioni di responsabilità nei confronti degli ex dirigenti della compagnia.

NESSUN RALLENTAMENTO DALLA NOMINA DEL COMMISSARIO ISVAP – Non c’è alcun impatto sull’iter di fusione”, ha detto una fonte citata dall’agenzia di stampa Reuters. Ieri l’Isvap ha nominato Matteo Caratozzolo commissario ad acta di Fondiaria Sai, anche nella sua qualità di capogruppo, per promuovere eventuali azioni di responsabilità nei confronti della passata gestione al fine di “salvaguardare e reintegrare il patrimomio” della compagnia assicurativa e delle società controllate. La decisione, ha spiegato l’autorità di garanzia, tiene conto del perdurare dell'”inerzia di Fondiaria Sai nel far cessare le violazioni contestate e nel rimuovere i relativi effetti”.

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