Copernico sim, parola d’ordine formazione

Un nuovo ufficio nella capitale, una serie di incontri sulla fiscalità alle porte e un importante accordo distributivo, ancora top secret, in arrivo. Al ritorno dalle vacanze, sono tante le novità in vista per Copernico sim, società di intermediazione mobiliare indipendente guidata da Saverio Scelzo. Tanto che lo stesso manager si dice ottimista per il 2012 che, se tutto andrà come dovrebbe andare, si chiuderà con numeri migliori dello scorso anno. Il tutto senza perdere di vista il tema della formazione tramite l’inserimento di figure junior da avviare alla professione. Il presidente e a.d. della sim ha parlato di impressioni e progetti con soldi&bluerating.

Com’è andata la prima parte del 2012?
Nel primo semestre abbiamo tenuto botta realizzando una raccolta positiva e quest’anno chiuderemo con tutta probabilità con un bilancio migliore del 2011: mi aspetto un utile record.

Come siete riusciti a migliorare anche in un anno così turbolento per i mercati finanziari?
Abbiamo iniziato ormai da tre anni a lavorare sulla consulenza e questo adesso ci sta premiando. Si tratta di un discorso che ha tempi lunghi, per cui si può dire che stiamo raccogliendo ciò che abbiamo seminato: a partire da un significativo sforzo formativo, passando per una serie di ristrutturazioni interne aziendali. Per esempio, con la nomina di Pietro Scala (dallo scorso maggio responsabile dello sviluppo di Copernico sim, ndr) abbiamo impostato in modo ancora più deciso il discorso della consulenza, e anche i promotori già operativi all’interno della società hanno iniziato a occuparsi di questa attività.

Quindi il futuro è nella consulenza?
Sì e no. La consulenza non è per tutti i pf, né per tutti i clienti. Non si tratta di una teoria, ma di una pratica che va disegnata su misura per ogni cliente. Quanto all’Albo dei consulenti, continuo a non crederci in maniera convinta: di Albi ne abbiamo fin troppi, serve invece una maggiore serietà da parte dell’offerta.

Quali novità in vista per i prossimi mesi?
Stiamo mettendo a punto un nuovo accordo distributivo, strategico soprattutto per la consulenza fee only, che sarà firmato entro una decina di giorni, e di cui ancora non posso svelare i particolari. Invece a novembre organizzeremo un convegno a Udine sugli elementi successori legati a famiglie e proprietà immobiliari importanti, un tema che affronteremo, unito a quello della fiscalità, anche nel corso di altri tre incontri in altre città italiane.

Parlando di fiscalità, la nuova normativa introdotta dal governo Monti si sente nel mondo della consulenza e della promozione finanziaria?
Il cambio di rotta nato da Monti c’è e si sente, sta cambiando tutto. Anche per le sim, che ne avvertono gli effetti di riflesso: i nostri clienti subiscono maggiori pressioni fiscali e privilegiano le aziende su cui queste pressioni sono più basse. E un promotore deve tenerne conto. Io comunque ritengo che, dovendo scegliere a parità di condizioni tra prodotti di una società che paga le tasse, per dire, in Lussemburgo, e una che le paga in Italia, sia giusto privilegiare i secondi.

Copernico sim pone grande attenzione al reclutamento di giovani e alla formazione. Quali caratteristiche deve avere un consulente oggi?
 È vero, puntiamo molto sui giovani, anche se non sono mancati ultimamente anche ingressi di manager con un’esperienza significativa alle spalle. Ora abbiamo altri otto professionisti in arrivo, che opereranno come pf, ma venderanno anche servizi di consulenza. La qualità è fondamentale e poi bisogna lavorare sulla formazione: è un investimento a lungo termine, i risultati non si vedono subito.

Quanti professionisti conta oggi Copernico?
 Sono 87, a fine anno arriveremo almeno a 90

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