Ghizzoni, le mille e una regola delle banche italiane

QUANTE REGOLE – Al convegno di oggi organizzato da Bankitalia sulla corporate governance (vai qui per la notizia) è intervenuto anche l’amministratore delegato di UniCredit, Federico Ghizzoni, che ha sottolineato “il passaggio epocale tra passato e presente” nella regolamentazione delle banche italiane.

SEMPRE PIU’ COMPLESSA
– Secondo il numero uno di Piazza Cordusio, dopo lo scoppio della crisi nel 2008, la regolamentazione è diventata sempre più complessa. E ha aggiunto: “Non dico che sia un errore, è necessaria, porta valore, certo c’è un passaggio epocale tra passato e presente. Oggi abbiamo una normativa complessa e prescrittiva e forse è necessaria una relazione più diretta regolatori-banche che si basi sui principi”.

IL SISTEMA OMBRA -  Se le norme di Basilea 1 erano contenute in poche pagine, ora Basilea 3 ha circa 600 pagine. Quello che invece è solo “all’inizio”, ha osservato Ghizzoni, è la regolamentazione nel sistema bancario ombra, in cui “si stanno trasferendo rischi piu ampi e acuti di quelli che ci sono nelle banche”.

UN PROBLEMA ITALIANO
– Ghizzoni ha inoltre riscotrato una sorta di anomalia tutta italiana nella percezione che si ha degli istituti di credito nel nostro Paese. Un problema di “accettazione sociale dell’impresa”. L’a.d. di UniCredit ha evidenziato che “le banche oggi hanno difficoltà ad essere legittimate nel fare profitti. Se la banca fa un miliardo di utile forse ha rubato, se lo fa un azienda industriale è brava”. Allo stesso modo se una banca fa un errore crea un problema di reputazione a tutto il sistema, al contrario di un’impresa industriale.

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