Banche, Bruxelles pensa alla separazione del trading dal retail

LA RIFORMA BANCARIA – Controllare le banche europee in maniera centralizzata è il primo passo per evitare una Lehman-bis e verso l’Unione bancaria in Europa. Il secondo passo viene indicato dal rapporto realizzato per la Commissione Ue dal gruppo di esperti guidato dal governatore della Banca centrale finlandese, e portare alla separazione negli istituti di credito delle attività più a rischio da quelle meno a rischio come i depositi.

OBIETTIVO TRASPARENZA – In questo modo le banche sarebbero ‘”più trasparenti” e sarebbe anche più facile effettuarne la vigilanza e gestirne le crisi. Dietro lo scoppio della crisi è emersa “un’eccessiva assunzione di rischi, spesso nel trading di strumenti altamente complessi o prestiti legati all’immobiliare” e un “eccessivo affidamento sul finanziamento a breve termine” nel periodo precedente la crisi.

IL TRADING E’ RISCHIOSO
– Nel dettaglio le attività da separare dovrebbero essere il proprietary trading – condotte per proprio conto – di titoli e derivati, e altre attività strettamente legate a questi mercati. Questo provvedimento, suggerisce il rapporto, dovrebbe essere applicato a “tutte le banche a prescindere dal loro modello di business, incluse le banche mutualistiche e cooperative”, ma in base alla quota che queste attività rappresentano nel giro d’affari della banca e il loro impatto sulla stabilità finanziaria. La soglia dovrebbe essere fissata da Bruxelles, in ogni caso superiore al 15-25% o ai 100 miliardi di euro.

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