UniCredit, seimila dipendenti sul piede di guerra

VENERDI’ LO SCIOPERO – Dipendenti UniCredit Business Integrated Solutions (Ubis) sul piede di guerra. I lavoratori della società del gruppo di PIazza Cordusio hanno indetto uno sciopero per tutta la giornata di venerdì contro il progetto Newton che – spiegano i sindacati Dircredito, Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil, Sinfub, Ugl Credito e UilCa – prevede lo scorporo di alcuni rami d’azienda (It, Fleet Management, Invoice Management e Payments) nel primo semestre 2013: un’operazione che comporterebbe l’uscita dal gruppo di 2.200 lavoratori in Europa, di cui circa 800 in Italia.

NO AL PROGETTO NEWTON – Nella giornata di venerdì, hanno fatto sapere i sindacati, ci saranno presidi davanti alle sedi di Torino, Milano, Roma, Palermo, Verona, Bologna e Trieste. Il progetto, sostengono le associazioni dei lavoratori, “non ha basi industriali solide, le prospettive di precarietà occupazionali sono palesi e il tentativo di frammentare l’area contrattuale è altrettanto evidente. A poco più di un anno dalla costituzione di Ubis si pensa di ridurre i costi del personale separando quel che si era unito con il sostegno e la benedizione dei più alti livelli manageriali del gruppo”.

FUORIUSCITA MASCHERATA DI LAVORATORI – L’operazione, spiega Angelo Di Cristo, responsabile Fabi del gruppo UniCredit, “non porta alcun risparmio, ma solo a una fuoriuscita mascherata di lavoratori. Stiamo coinvolgendo i sindacati degli altri Paesi interessati, tra i lavoratori c’è grande preoccupazione”. I dipendenti di Ubis sono in tutto 6.000.

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