Doppio Albo, il senatore Costa promette: non finisce qui

LA DICHIARAZIONE DEL SENATORE COSTA – Il senatore Rosario Giorgio Costa, 60 anni, dottore commercialista, non ci sta. “In un momento storico politico orientato alla semplificazione, alle politiche sociali e alla ricerca di nuovi posti di lavoro, si rimane sconcertati dall’orientamento del ministero dell’Economia che, con la risposta a una mia interrogazione parlamentare, regala un aiuto di cui non si sentiva alcun bisogno alla burocrazia, all’incremento del numero degli esodati, all’allargamento della disoccupazione giovanile”.

“INCOMPRENSIBILI” APPESANTIMENTI BUROCRATICI – Così, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Ansa, il senatore del Pdl ha commentato la risposta del ministero (qui la notizia) alla sua interrogazione parlamentare – presentata con altri tre senatori (qui i dettagli) – contraria all’introduzione di disposizioni che per l’esercizio della professione di promotore finanziario ”pretendono da chi la svolge l’iscrizione addirittura a due Albi diversi, con incomprensibili e insostenibili appesantimenti burocratici in termini amministrativi ed economici per il professionista e per il sistema”.

MA NON FINISCE QUI – Il senatore Costa definisce questo “assurdo” e si chiede “per quale ragione l’iscrizione nell’Albo della categoria dei promotori finanziari, regolato e vigilato dalla Consob e gestito dall’apposito Organismo Apf previsto dalla legge, non debba essere considerato garanzia sufficiente a consentire l’esercizio ampio e completo della professione nell’intero settore finanziario”. Nonostante la risposta negativa del ministero, il senatore del Pdl chiede “un intervento che elimini dalle previsioni normative ogni elemento che conduca alle assurde conseguenze citate”.

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