Manera: “Vi spiego i segreti del private banking di Banca Generali”

PREMIATA DALLA COMUNITA FINANZIARIABanca Generali è la migliore private bank italiana. Lo credono i giudici del gruppo Financial Times che hanno premiato il gruppo guidato da Piermario Motta con il premio “Best Private Bank in Italy” (qui la notizia). Il premio è stato creato dalle autorevoli riviste The Bunker e PWM – Professional Wealth Management e la giuria era composta da revisori, analisti, giornalisti e asset-manager provenienti da Stati Uniti, Asia e Europa. Giunto alla sua quarta edizione, con una premiazione svoltasi a Singapore davanti ai vertici delle strutture private internazionali, gli esperti selezionati dal gruppo editoriale londinese hanno scelto la banca guidata da Motta sia per lo straordinario percorso di sviluppo degli ultimi anni, sia la qualità e la trasparenza nei servizi alla clientela. Ne parliamo con Bruno Manera, sales manager Italy della divisione Banca Generali Private Banking.


Bruno Manera, sale manager Italy Banca Generali

Come avete ottenuto questo riconoscimento?
Il successo della nostra strategia e modello di business ha già convinto la comunità finanziaria e degli investitori internazionali – e lo vediamo dai numeri e dalla performance di Borsa del nostro titolo che è tra i migliori in Italia quest’anno e negli ultimi 4 anni. L’attenzione che ci arriva dalle testate di un gruppo prestigioso come il Financial Times, che ci ha chiesto come ad altre realtà nazionali di fornirgli dei dati per le loro analisi e giudizi, rappresentano il coronamento del lavoro fatto negli ultimi 6-7 anni con lo sviluppo del nostro ramo di private banking che ha raggiunto livelli di assoluta eccellenza in Italia nella tutela dei patrimoni.

Come sta andando la raccolta e che livelli di masse avete raggiunto?
Siamo una realtà con circa 300 profili tra Private Bankers e Relationship Managers. Quest’anno in 10 mesi abbiamo raccolto circa mezzo miliardo di euro e abbiamo ormai superato i 10,5 miliardi di euro di masse gestite per conto della clientela. 

E quanto a reclutamento quali sono le vostre strategie, continuerete a inserire private bankers o state rallentando come altre strutture?
Indubbiamente il settore del private risente di forti pressioni dalla crisi e dall’incidenza di costi elevati nelle strutture. I grandi patrimoni poi necessitano di consulenza e servizi specialistici non accessibili a tutte le realtà che comportano impegno e dedizione, oltre che una solida e qualificata struttura alla spalle. Nel nostro caso il valore dei servizi e prodotti che offre la banca, abbinata alla garanzia del brand Generali con una reputazione di solidità che risale al 1831, trovano pochi rivali nel panorama del private. Questa breve premessa per spiegare come, al di la’ dei proclami (di marketing) nel caso di alcuni competitor, che poi si rivelano ben poco esclusivi nei servizi per esigenze di funding o di costi della struttura, di fatto siano pochi gli operatori in circolazione in grado di catalizzare l’attenzione di profili dalle elevate professionalità con la qualità e l’assenza di conflitti di interesse che queste figure necessariamente ricercano per lavorare al meglio. Nel nostro caso, devo dire che sono orgoglioso del fatto che, anche quest’anno, alcuni dei migliori private banker in circolazione abbiano scelto di sposare la nostra struttura e il modello Banca Generali per aiutare al meglio i propri clienti nell’affrontare la volatilità dei mercati.  Significa sapere offrire, in concreto, una gamma di soluzioni esclusive a vantaggio della propria professionalita’:dal team di advisory dedicato all’analisi specialistica del portafoglio del cliente, all’affidamento alle fiduciarie, per non parlare dell’ausilio nelle dinamiche fiscali o nei casi di passaggio generazionale, fino alla costituzione di Trust per le esigenze più complesse. Per poter assistere al meglio i clienti è importante poi poter anche contare su servizi bancari su misura per i nostri interlocutori, e in questa direzione Banca Generali vanta una gamma verticale molto versatile, in grado di offrire soluzioni ai clienti anche nell’ambito dei crediti. In concreto da inizio anno abbiamo inserito una decina di private bankers di assoluto livello con punte di portafoglio di 50-70 e anche 100 milioni di masse girati in meno di due mesi, che vuol dire fiducia nel modello della banca e nella reputazione che ci portiamo appresso. Anche per il prossimo anno continuiamo a guardare a inserimenti mirati di private bankers di riferimento, sempre nell’ordine di una decina-quindicina di unita’, dalla caratteristiche e l’esperienza in linea alla nostra realta’.

L’eco di tale reputazione e’ arrivata fino a Londra, poi..
È gratificante per tutti noi ricevere attestati di stima da un gruppo prestigioso come il Financial Times. Ma posso assicurare che lo è ancor di più vedere che l’impegno per servizi esclusivi e massima cura personale ai patrimoni della clientela vengono apprezzati dagli stessi e dai colleghi private banker che guardano con crescente attenzione alla completezza e garanzie che sappiamo offrire. 

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