Doppio Albo, i promotori alzano la voce contro Duccio Marconi

UNA POSIZIONE MOLTO DISCUSSA – “Credo che il promotore finanziario non possa non aderire all’Organismo degli agenti e dei mediatori“. Così si è espresso un paio di giorni fa Duccio Marconi, responsabile commerciale della promozione finanziaria di Credem (vai qui per leggere l’intervista). Le sue parole hanno incontrato qualche obiezione e diverse perplessità tra i nostri lettori, che in forma pubblica o privata hanno voluto condividere con noi il loro punto di vista ribadendo la contrarietà all’obbligo di iscriversi anche all’Oam (vai qui per i dettagli). Un obbligo che, fino a espresso contrordine, finora è ancora in piedi.

UNA LETTERA DALL’UMBRIA
– Dall’Umbria, per esermpio, ci ha scritto Luca Sampalmieri, promotore finanziario dal 1994 e consigliere regionale dell’Anasf. “Scrivo alla redazione perché quel ‘non possono non aderire all’Organismo degli agenti e dei mediatori’ è un duro attacco alla professionalità mia e dei miei tanti colleghi, che onestamente e diligentemente svolgono l’attività di promotore finanziario. Le ricordo”, aggiunge rivolgendosi a Marconi, “che l’Oam nulla c’entra con il promotore finanziario, che come Lei sa è iscritto all’Apf e vigilato con estrema attenzione dalla Consob. L’Anasf, a cui mi fregio di appartenere, ha da sempre assunto una posizione diametralmente opposta alla Sua”.

LE OBIEZIONI DEL PROMOTORE – “Mi permetta anche di fare alcune considerazioni”, continua Sampalmieri. “Il mandato di agenzia del promotore finanziario è un mandato di agenzia ‘senza rappresentanza’. Basterebbe questo a far cadere tutto il castello dell’obbligo di iscrizione. Quando un promotore finanziario del Credem o di qualsiasi altra realtà apre un conto corrente, inoltra la pratica di fido, di finanziamento e/o di mutuo, non decide un bel nulla sulla conclusione del contratto, perché non ha potere di firma: è il funzionario preposto della banca che firma, e non il promotore finanziario“.

NON SERVE UN TERZO “CONTROLLORE” – “Noi promotori finanziari“, conclude Sampalmieri, dalle cui parole traspare anche il sospetto che le dichiarazioni di Marconi abbiamo lo scopo di attirare nuovi pf per la sua rete, “cerchiamo di assistere e consigliare i nostri clienti nelle varie fasi della loro vita con professionalità e dedizione, e non vendiamo conti correnti o prodotti a basso valore aggiunto come le carte di credito, per dirne una. Questi servizi non sono strategici per la nostra clientela, soprattutto per la mia. La Sua esternazione”, conclude rivolgendosi sempre a Duccio Marconi, “delegittima tutte le battaglie che i promotori finanziari hanno sostenuto in questi anni. Abbiamo conquistato l’Albo, siamo vigilati dalla Consob, abbiamo dovuto ‘subire’ l’iscrizione al Rui, di un terzo ‘controllore’ che si attivi per attività marginali proprio non se ne sente il bisogno”.

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