Sanpaolo Invest, se la crescita è sostenibile

Da una parte, i benefici in termini di servizi che derivano dall’appartenere al gruppo Fideuram, tra cui le piattaforme informatiche, i prodotti, i programmi formativi, il modello di consulenza e il supporto delle strutture centrali e di wealth advisory. Dall’altro, una forza commerciale specifica e distintiva sul territorio.

Da quando, nel 2002, il gruppo Fideuram l’ha assorbita, Sanpaolo Invest è diventata un veicolo per le successive attività di espansione del gruppo, attraverso l’incorporazione della rete di Carifirenze e di Banca Sara. “I promotori finanziari di Sanpaolo Invest al 31 ottobre sono 1.562”, fanno sapere dal gruppo guidato da Matteo Colafrancesco. “Negli ultimi anni sono costantemente in aumento. Hanno un’età media di circa 49 anni e un portafoglio medio pari a 10 milioni di euro”. A livello di reclutamento, il gruppo non fissa target numerici. “È la nostra volontà strategica”, aggiungono dagli uffici di Fideuram, “che determina certi risultati. Continuiamo a investire per restare un polo d’attrazione per i migliori professionisti provenienti sia dai bacini bancari sia da altre reti. Ed è questo che fa allargare la squadra”.

L’obiettivo è il professionista affermato, con un portafoglio consolidato di 10 milioni di euro. Sanpaolo Invest conta circa 134mila clienti e il dato medio di asset under management è di circa 113mila euro. “Entrambe le voci hanno registrato un trend crescente negli ultimi anni”, fa notare la società. Che è presente in tutto il territorio nazionale con 1.562 professionisti, i quali fanno riferimento a 146 uffici. “Non ci sono obiettivi specifici riguardo a nuove aperture, al momento”, precisa l’azienda, “ma valuteremo volta per volta le opportunità di espansione che dovessero presentarsi”. In termini di raccolta netta, nell’anno il dato per Sanpaolo Invest si è attestato a 305 milioni di euro.

Nei prossimi mesi avrà un impatto importante un progetto di gruppo definito di “crescita sostenibile”, incentrato sulla valorizzazione delle persone tramite l’analisi delle competenze, dell’organizzazione, dei ruoli e dei compiti di ognuno, delle performance quantitative e qualitative, della capacità di sviluppo del business. Il progetto investe su tre grandi aree: management di rete, private banker e, naturalmente, clienti. “Le parole d’ordine sono qualità, formazione e, ovviamente, sostenibilità. Come sempre, poi, proseguirà il lavoro sul servizio di consulenza, soprattutto sul modello di consulenza evoluta Sei, garantendo un tipo di servizio ancora più scalabile, introducendo nuovi elementi di personalizzazione e nuovi contenuti innovativi.

Particolare attenzione è riservata ai clienti del segmento private, supportati non solo nella pianificazione finanziaria ma anche in ambiti come l’ottimizzazione fiscale, le tematiche successorie legate al passaggio generazionale, i servizi fiduciari e di asset protection, oltre che nella tutela del tenore di vita”. Un contributo importante a supporto dell’attività dei private banker arriva dalla piattaforma tecnologica Fideuram Mobile Solution, che è una realtà già dal 2011. “Dall’uscita della prima versione dell’iPad, Fideuram ha intuito l’opportunità di sfruttare i tablet come strumenti cardine per l’operatività in mobilità, fornendo ai banker sistemi specifici che danno accesso ad applicazioni con cui è possibile eseguire, in remoto e senza carta, tutte le attività che vanno dalla preparazione e dalla presentazione di una proposta commerciale alla sottoscrizione da parte del cliente”.

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