Liborgate: il mea culpa di Ubs, parla il presidente Weber

DUE ANNI PER FARE PIAZZA PULITA – Ci vorranno probabilmente due anni prima che Ubs riesca a “fare piazza pulita” dopo i comportamenti adottati in passato. Parola di Axel Weber, presidente dell’istituto di credito svizzero, che in un’intervista alla Neue Zurcher Zeitung ha parlato della multa legata alla manipolazione del tasso interbancario Libor (qui la notizia).

CAMBIAMENTI SIGNIFICATIVI –
Weber ha promesso significativi cambiamenti nel sistema di remunerazione del personale e ha chiesto coraggio ai dipendenti. La collaborazione con le autorità di regolazione finanziaria e con le commissioni della concorrenza sono solo un primo passo, ha continuato il numero uno di Ubs, che non esclude cause di risarcimento dal momento che “è stato stabilito che Ubs ha preso parte al tentativo di influenzare determinati tassi di interesse, ma quantificare gli effetti economici che ciò ha avuto sarà difficile”.

UNA QUARANTINA DI DIPENDENTI COINVOLTI – Nelle manipolazioni, ha aggiunto il manager, erano coinvolte “più di tre dozzine di dipendenti, un gruppo di rilievo. Abbiamo tratto le conseguenze, sanzionando severamente chi era coinvolto, sopprimendo loro il bonus, chiedendo la restituzione di compensi ancora bloccati, o procedendo a licenziamenti. Purtroppo negli anni boom si sono evidentemente verificati degli eccessi, su cui ora si deve lavorare”.

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