Cordusio sim, advisory per famiglie che fanno impresa

Cordusio Sim Advisory & Family Office è la sim di consulenza del gruppo UniCredit dedicata al segmento private. Costituita a settembre del 2011, la società ha ottenuto lo scorso aprile l’autorizzazione dalla Consob per l’esercizio dell’attività, incentrata sull’offerta di servizi di consulenza patrimoniale e finanziaria con riferimento agli asset detenuti dai clienti presso tutti gli intermediari. La sim è interamente controllata da Cordusio Fiduciaria. Soldi&bluerating ha intervistato Ignazio Frasca, direttore generale di Cordusio Sim Advisory & Family Office.

Com’è nato il progetto family office e a chi si rivolge la sim?
È sempre più avvertita l’esigenza di progettare la gestione del patrimonio, con un particolare focus sulla gestione del rischio complessivo del patrimonio stesso. A questa esigenza vuole rispondere Cordusio Sim Advisory & Family Office, sim di consulenza pura, quindi senza detenere gli asset della clientela, dedicata al segmento degli ultra high net worth individual (ossia, con disponibilità superiore ai 10 milioni di euro). Ci rivolgiamo in particolare alle famiglie imprenditoriali, cioè a quelle famiglie che governano attività aziendali da almeno due generazioni e dove sono più evidenti le esigenze derivanti dal trinomio patrimonio-famigliaazienda.

Come funziona il vostro modello di consulenza?
Il family office si configura come un advisor globale, un centro di competenza in grado affiancare la famiglia nella gestione di tutte le attività riguardanti il suo patrimonio. La prospettiva si sposta quindi dal cliente alla famiglia, anche in ottica intergenerazionale, con l’obiettivo di valorizzare, proteggere e tramandare il patrimonio. Il nostro è un approccio indipendente, e si svolge attraverso un percorso che muove dall’individuazione della mission della famiglia, dall’insieme dei valori condivisi, alle linee strategiche di lungo termine, per passare a un’attività di risk assessment delle diverse componenti del patrimonio, di cui viene fornita una rappresentazione integrata e consolidata in funzione dei macro-obiettivi di vita. Il processo si conclude poi con la realizzazione di piani operativi sulle diverse aree d’interesse: finanziaria, tramite un’attività di account aggregation e di asset allocation strategica; imprenditoriale, tramite un’attività di family governance strategy e di business advisory; immobiliare e generazionale, aiutando le famiglie a costruire sui giovani piani personalizzati di formazione manageriale per il loro inserimento in azienda.

Qual è il vostro modello di remunerazione?
Il mercato del family office privilegia forme di tariffazione in funzione dell’entità del patrimonio gestito, integrate da eventuali success e/o performance fees. La nostra scelta si è orientata su una flat fee, a fronte del carico di responsabilità assunto e della continua disponibilità offerta.

Quali sono le asset class che consigliereste di più oggi, e perché?
In un contesto globale di crescita moderata, riteniamo che oggi sia necessario compiere scelte precise. In particolare, in ambito obbligazionario consigliamo di privilegiare per il 2013 il settore high yield e dei mercati emergenti, a discapito dei titoli governativi dei Paesi core, che offrono rendimenti ormai troppo bassi. Per chi sarà capace di guardare a un orizzonte temporale più lungo, riteniamo invece che ci siano buone prospettive sul settore azionario: siamo positivi su Stati Uniti, Europa e mercati emergenti, meno su Asia e Giappone. Questo scenario andrà poi contestualizzato in base all’evoluzione della situazione economica, soprattutto a livello europeo.

Da quante persone è composto oggi il vostro team? State reclutando?
Abbiamo scelto di mantenere una struttura flessibile e leggera. La logica è quella di un team integrato in cui interagiscono le diverse competenze specialistiche in funzione delle esigenze della famiglia imprenditoriale. Oggi, sotto la regia del presidente Attilio Ghiglione, abbiamo una squadra di una decina di persone di alto profilo nelle diverse aree di competenza. L’obiettivo è quello di investire ulteriormente in nuove risorse, ovviamente in parallelo agli obiettivi di crescita che ci poniamo, rispetto a un mercato potenziale del segmento degli uhnwi di circa 135 miliardi, di cui il 25% presidiato attualmente da strutture di family office.

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