DOPPIO STOP – Avrebbe acquisito la disponibilità di somme di pertinenza dei clienti, posto in essere operazioni non autorizzate dai clienti, fornito false informazioni sulla situazione dei loro investimenti e utilizzato i codici di accesso telematico ai rapporti di pertinenza di alcuni clienti. Per questo, il triestino Davide Krmac, classe 1971, si è imbattuto in un doppio, sonoro, stop. Prima quello di FinecoBank, che con una nota del 13 maggio 2011 ha comunicato alla Consob di aver assunto “il provvedimento di recesso per giusta causa dal rapporto di agenzia in essere”, segnalando quanto era emerso dopo gli accertamenti operati e le dichiarazioni rese dal promotore finanziario nel corso dell’incontro avvenuto il 28 aprile precedente con i responsabili servizi rete e incidenti e controlli. Poi dalla stessa Consob, che dopo tutte le verifiche del caso, e non avendo ricevuto argomenti di difesa dal promotore finanziario, alla fine di novembre lo ha radiato con delibera numero 18393.
AFFIDABILITÀ COMPROMESSA – Ritenute accertate tutte le fattispecie oggetto di contestazione – ossia, secondo la delibera, “acquisizione, anche temporanea, della disponibilità di somme o valori di pertinenza dei clienti o dei potenziali clienti, comunicazione o trasmissione ai clienti o ai potenziali clienti di informazioni o documenti non rispondenti al vero, e di perfezionamento di operazioni non autorizzate dal cliente o dal potenziale cliente, a valere sui rapporti di pertinenza di quest’ultimo, o comunque al medesimo collegati, uso dei codici di accesso telematico ai rapporti di pertinenza dei clienti” – e considerata l’entità delle disponibilità liquide sottratte e la pluralità delle condotte illecite accertate, che per la Consob costituiscono circostanze particolarmente aggravanti e tali da “compromettere radicalmente l’affidabilità del promotore finanziario“, per Krmac alla fine è scattata la radiazione.