Dodici mesi da leoni per le tre reti quotate: Azimut, B. Generali e Mediolanum

IL BILANCIO DI UN ANNO – Sono loro. Sono tre. In ordine rigorosamente alfabetico: Azimut Holding, Banca Generali e Mediolanum. Loro – le tre reti italiane del Blueindex, che è l’indice dei 40 titoli quotati sui listini mondiali appartenenti a banche e istituzioni finanziarie – hanno portato a casa rialzi a doppia, quando non tripla, cifra nell’arco di dodici mesi. Tutti e tre i titoli hanno guadagnato parecchie posizioni nel periodo compreso tra il 31 gennaio 2012 e la stessa data del 2013. Udite, udite: Azimut Holding ha registrato un +103,68%, Banca Generali un +64,51% e Mediolanum un +40,10%. Il tutto a fronte del +9,56% del Ftse All Share e del +10,18% del Ftse Mib.

COSA DICONO I BROKER – È in questo clima, dunque, che le tre reti hanno concretizzato la loro tumultuosa avanzata in Borsa. Un’avanzata benedetta da quasi tutti i broker, ma su cui non è mancata qualche perplessità. La prima pagella del 2013 è arrivata da Goldman Sachs, che ha fatto sapere di puntare soprattutto su Azimut. L’azione è da comprare, ha dichiarato. Non solo: è la preferita in un settore che presenta interessanti margini di crescita. Le banche controllano il 57% degli asset delle famiglie in Italia, mentre i gestori indipendenti hanno in mano il 6,5% appena. Per via della crisi e dei più severi requisiti patrimoniali, molti istituti di credito stanno rivedendo i loro costi. Ed è qui che potrebbe inserirsi la crescita degli asset manager indipendenti come Azimut.

LE RACCOMANDAZIONI – “Ribadiamo la nostra raccomandazione d’acquisto sul titolo della società, che non ha alcuna esposizione al debito sovrano attraverso il piano di rifinanziamento a lungo termine della Banca centrale europea”, ha spiegato Goldman Sachs. “Al contrario, la partecipazione alla Long term refinancing operation di Mediolanum e Banca Generali rende i prezzi di queste azioni più sensibili alle variazioni del differenziale e dei credit default swap italiani”. Gli analisti hanno alzato il prezzo obiettivo di Azimut da 10,4 a 13 euro e le stime di utile per azione di Banca Generali e Mediolanum, considerate “neutrali” e associate rispettivamente a un target price di 13,3 e 4,3 euro.

MODELLI DI BUSINESS – Sulle tre si è espressa anche Kepler, che a gennaio ha ritoccato il prezzo obiettivo di Mediolanum portandolo da 4,7 a 4,8 euro, alla luce del miglioramento delle prospettive di crescita del risparmio gestito. Più positiva anche la valutazione su Azimut e Banca Generali, rispettivamente a 12,8 euro e a 14,9 euro per ciascuna azione. Secondo Kepler, tutte e tre le società hanno modelli di business eccezionali e una forza degli utili che il mercato non ha ancora pienamente considerato. In particolare, Mediolanum – che ha sfruttato i finanziamenti Bce per rafforzare il portafoglio dei titoli di Stato – consente di puntare su un progressivo miglioramento della crisi del debito sovrano e sulla capacità dell’Italia di uscire dalla recessione.

DIVIDENDO AZIMUT – La sostanziale ripresa di inizio anno dei mercati azionari, poi, ha favorito il risparmio gestito perché ha fatto lievitare le commissioni di performance. Negli stessi giorni, Azimut ha ricevuto la promozione di Banca Akros: prezzo obiettivo da 10 a 13 euro e il consiglio di accumulare in portafoglio. Dopo l’incontro con la comunità finanziaria in cui, a metà gennaio, il presidente e amministratore delegato Pietro Giuliani ha anticipato i numeri e gli obiettivi dell’anno – con la possibilità di aumentare il dividendo sul 2012 – Equita sim ha incrementato da 13 a 13,7 euro il target price sul titolo Azimut, ribadendo l’indicazione di acquisto.

REPORT DEUTSCHE BANK – Qualche giorno dopo, anche qui alla luce delle parole dell’amministratore delegato Piermario Motta, la sim ha alzato l’obiettivo di prezzo su Banca Generali dai precedenti 13,9 a 15,2 euro. A fine mese, Mediolanum è stata protagonista di un report di Deutsche Bank. Secondo il broker l’azione è da comprare perché nel settore del risparmio gestito è quella che lo scorso anno ha corso meno. Sempre a fine gennaio, Kbw ha avviato la copertura su Azimut con un prezzo obiettivo di 16,1 euro e il giudizio “outperform”, ossia farà meglio del mercato. Gli esperti hanno fatto sapere di apprezzare il modello di business e la scelta di crescere fuori dall’Italia.

CONTROCORRENTE – Fuori dal coro MainFirst, che i primi di febbraio ha comunicato di aver abbassato la raccomandazione su Azimut a “underperform” da “neutral”. Prezzo obiettivo fissato a 11,4 euro. Forse, è l’ipotesi, il titolo ha corso troppo e presto rallenterà. Non sono d’accordo Mediobanca ed Equita sim, che invece a metà mese hanno ribadito la loro fiducia. In ultimo, Cheuvreux. Il broker ha portato il target price di Azimut a 16,6 euro dai precedenti 13,5 euro e ha confermato il suo “outperform”. Migliora anche la valutazione sulla creatura di Ennio Doris, che vede salire l’obiettivo di prezzo segnalato da Cheuvreux a 4,9 da 4,2 euro. Il titolo, secondo gli analisti, farà meglio del mercato. Ma nella “selected list” di Chevreux non c’è Azimut Mediolanum: compare, invece, Banca Generali, il cui target price passa a 18,5 euro da 15,8.

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