Promotori, Giuliani (Azimut): obiettivo, masse per 24 miliardi

L’APPETITO PER LA CRESCITA – “I risultati del 2012 sono il frutto del lavoro svolto negli ultimi anni”, dice il presidente e amministratore delegato di Azimut, Pietro Giuliani (nella foto). “Dopo il 2008 abbiamo modificato il nostro modo di lavorare reagendo prontamente, grazie alla nostra indipendenza e flessibilità, al mutato contesto. Siamo intervenuti su più fronti: innovazione di prodotto, internazionalizzazione, ristrutturazione interna delle reti del gruppo con l’avvio di nuovi progetti e una forte attenzione al passaggio generazionale, potenziamento del progetto wealth management grazie all’ampliamento dei servizi. Tutto questo rafforzando il nostro modello di business, che colloca il promotore finanziario e il private banker al centro, essendo anche coinvolti in qualità di azionisti della società”.

È da un po’ che sembra esserci un innamoramento tra il mercato e Azimut.
Il buon feeling con il mercato, che credo sia destinato a durare, è basato sul rispetto degli impegni presi da parte del management della società: le cose che abbiamo detto le abbiamo sempre realizzate. Da quando ci siamo quotati, nel 2004, il titolo Azimut è cresciuto del +207%, muovendosi in modo diametralmente opposto rispetto al Ftse Mib, che è diminuito nello stesso periodo del 39%. Peccato che a puntare sul titolo Azimut siano soprattutto gli investitori esteri. Gli azionisti italiani rappresentano solo il 4%: lo spazio di sviluppo è, quindi, ancora ampio.

Com’è andato l’inizio dell’anno?
L’anno è iniziato molto bene e nei primi due mesi abbiamo registrato una raccolta netta di 573 milioni euro. Rappresentiamo un unicum in Italia, continuando a investire sia nella distribuzione che nella gestione. Siamo un operatore globale che, grazie anche alle competenze specifiche acquisite all’estero, continua a migliorare la sua capacità nella gestione, ad ampliare l’offerta con prodotti e servizi altamente innovativi, dedicando particolare attenzione alla clientela di fascia alta. Siamo fiduciosi di poter continuare il nostro percorso di crescita ma è difficile prevedere ora con esattezza quello che succederà da qui a fine anno, perché la variabile principale resta l’andamento dei mercati.

I vostri obiettivi su raccolta netta e consistenze patrimoniali per il 2013?
Raccogliere 1-1,5 miliardi di euro e tendere a quota 24 miliardi di patrimonio complessivo a fine 2013.

Quanti sono i vostri promotori finanziari? E cosa prevede ora il piano di reclutamento?
Il reclutamento è proseguito nel 2013 con 40 nuovi ingressi. Il nostro obiettivo è continuare a rappresentare il luogo ideale dove svolgere al meglio la professione. Non abbiamo piani di reclutamento. La nostra priorità è inserire professionisti, in tutte le zone d’Italia, di alto profilo, capaci e qualificati, che dispongano del necessario entusiasmo e spirito imprenditoriale per affrontare le sfide di oggi e di domani, qualunque siano le difficoltà del contesto in cui operare.

Possibili acquisizioni in vista?
Nessun nome o interesse particolare. Siamo però sempre attenti alle possibili opportunità che si possono presentare.

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