Banca Fideuram, l’utile sale a 74,3 milioni nel primo trimestre

TUTTO OK – Il Consiglio di amministrazione di Banca Fideuram, presieduto da Enrico Salza, ha approvato il resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013, che si è chiuso con un utile netto di 74,3 milioni di euro, in crescita del 9,4% rispetto ai 67,9 milioni di un anno prima, mentre sul fronte dei patrimoniali consolidati il gruppo ha registrato un Tier 1 ratio e un Tota Capital ratio rispettivamente pari a 19,1% e 19,5%, confermandosi al di sopra dei livelli minimi richiesti dalla normativa.

I NUMERI CHE CONTANO – Per quanto riguarda l’attività commerciale, nel primo trimestre 2013 il gruppo guidato dall’a.d. Matteo Colafrancesco ha registrato una raccolta netta di 645 milioni di euro, in aumento di 376 milioni rispetto ai primi tre mesi dello scorso esercizio (+139,8%). Banca Fideuram evidenzia in particolare “l’ottimo andamento della raccolta di risparmio gestito“, che ha mostrato una forte crescita rispetto ai primi tre mesi del 2012 attestandosi a 1,8 miliardi di euro contro i precedenti 51 milioni “soprattutto per effetto della nuova raccolta in fondi comuni e prodotti assicurativi”. Sul fronte degli asset, le masse amministrate si attestavano a fine marzo a 81,1 miliardi di euro, in aumento del 2,3% su trimestre, un andamento “riconducibile alla buona performance di mercato dei patrimoni (+1,2 miliardi) e alla raccolta netta positiva del periodo (+645 milioni)”. Mentre le masse gestite, pari a 62 miliardi di euro (76,5% delle masse totali), sono aumentate di 2,9 miliardi (+ 4,9%) rispetto al saldo di fine 2012. Al 31 marzo 2013 il numero complessivo dei private banker delle reti Banca Fideuram e Sanpaolo Invest si è attestato infine a 5.120 (5.082 al 31 dicembre 2012 e 4.922 al 31 marzo 2012), come già segnalato qui da BLUERATING.

LE PAROLE DEL NUMERO UNO – L’amministratore delegato di Banca Fideuram, Matteo Colafrancesco, commentando i risultati ha sottolineato: ”la nostra crescita prosegue a ritmo sostenuto, sia sul versante della raccolta sia su quello del reclutamento. Unito al contenimento dei costi, il flusso commissionale in aumento dimostra la bontà del nostro modello di business, che crea valore in modo sostanziale e continuo.”

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