Azimut GA, profili qualificati per patrimoni top

AVANTI TUTTA SULLA CONSULENZA – Il gruppo Azimut accelera sulla consulenza finanziaria a pagamento con il lancio di Azimut Global Advisory. A pochi mesi dall’avvio del progetto, BLUERATING ha fatto il punto della situazione con Alberto Parentini (nella foto), general manager per l’Italia della divisione insieme al fratello Alessandro. Di seguito l’intervista completa (un estratto è stato pubblicato anche sul mensile di giugno, in edicola in questi giorni).

Ha preso il via da circa due mesi l’avventura di Azimut Global Advisory divisione del Gruppo Azimut: come sta andando?
Pur essendo in linea sullo stato di avanzamento del progetto, le cose da fare sono ovviamente tante ma il bilancio non può che essere positivo considerato l’interesse che stiamo riscontrando sul mercato. Ci definiamo come una “solida novità” nel settore della consulenza di alto profilo e ci distinguiamo sul mercato grazie a due caratteristiche principali: operiamo con il dinamismo e la flessibilità di una start-up e contemporaneamente possiamo contare sulla solidità del gruppo Azimut.

Com’è nata l’idea di puntare sulla consulenza per clienti di fascia alta con una nuova divisione? Quali prospettive per il settore?
Il progetto nasce dalla considerazione che oggi il mondo è cambiato e bisogna saper diversificare le strategie con cui si approccia il mercato. A differenza delle altre realtà noi possiamo offrire consulenza con alle spalle una gestione molto forte, un’esperienza ventennale sui mercati finanziari e un’assoluta indipendenza. Il mercato italiano è in evoluzione e la domanda di consulenza finanziaria sta crescendo in maniera sensibile.

Secondo voi, promotori e consulenti sono due figure distinte o sovrapponibili?
Credo che i dibattiti intorno alle varie regolamentazioni europee abbiano contribuito a creare un po’ di confusione. La verità è che non si può svolgere il nostro mestiere senza avere un approccio consulenziale, è una attitudine insita nel nostro lavoro. Non dimentichiamo, inoltre, che all’inizio della professione il promotore si chiamava consulente, il cambio di nome fu previsto ex lege.

Come si struttura la remunerazione dei consulenti e come si articola l’offerta?
Per ora non posso svelare nulla ma stiamo lavorando a una nuova piattaforma che prenderà il meglio di quanto attualmente presente sul mercato. Il modello di consulenza di Azimut Global Advisory si basa su un’architettura aperta e la gamma di offerta si comporrà di prodotti e servizi di investimento sviluppati sia internamente al gruppo sia da società terze di livello internazionale; inoltre darà una grande importanza alla parte amministrata, dove sono detenuti la maggior parte degli asset dei risparmiatori italiani soprattutto della clientela di alto profilo che è quella a cui ci rivolgiamo.

Avete riscontrato interesse da parte dei clienti nei confronti del contratto di consulenza?

I clienti sono soprattutto interessati a ricevere una consulenza a tutto tondo, che oltre all’asset allocation sia in grado di guidarli nella gestione quotidiana dell’intero bilancio familiare. I servizi offerti devono per questo essere diversificati e personalizzati in modo da tener conto delle diverse esigenze dei clienti.

Nel corso della presentazione avete spiegato di puntare molto su una forte integrazione tecnologica: in che modo?
Stiamo cogliendo i benefici degli investimenti del gruppo Azimut per far evolvere tutti i sistemi di Itc che porterà anche alla firma digitale. È inoltre al vaglio del gruppo una piattaforma di trading che si adatti alle nostre esigenze.

La divisione si focalizza sui clienti top: qual è in media il loro portafoglio?
Azimut Global Advisory si propone di fornire un servizio di consulenza innovativo ai clienti ad elevata patrimonialità, superiore a 500 mila euro, che desiderano un approccio alternativo al processo di creazione del valore. Una sfera di operatività esclusiva che circonda ogni cliente per conseguire contemporaneamente due obiettivi fondamentali quali proteggerne gli interessi nel tempo ed espandere al massimo il range di ricerca di opportunità all’interno dell’universo di soluzioni di cui è composto il mercato finanziario globale.

State selezionando numerosi professionisti di alto profilo…
Noi, rispetto all’uso più comune, abbiamo abolito la parola reclutamento perché puntiamo sulla selezione. Uno dei nostri must è che il candidato sia referenziato dall’interno o dai nostri clienti; questo ci garantisce l’assoluta qualità, soprattutto personale, spesso difficile da ricercare attraverso la sola lettura di un curriculum vitae. In questo modo ci è possibile arrivare a profili molto qualificati non solo da un punto di vista professionale ma anche personale. In generale ricerchiamo profili elevati, non solo di estrazione bancaria, con un capitale intellettuale e professionale consolidato, dotati di uno spirito pionieristico di chi vuole partecipare a un progetto nuovo.

C’è spazio per i giovani o la ricerca è riservata a professionisti con una solida esperienza alle spalle?
Abbiamo degli obiettivi e dei tempi ben definiti per questo ci rivolgiamo a professionisti con un’esperienza già consolidata nel settore che ci consentano di raggiungere quanto ci siamo prefissati.

Da quante persone è composto ad oggi il team di Azimut Global Advisory?
Il nostro team oggi è composto da 30 persone ma sono numeri in rapida evoluzione.

Qual è l’obiettivo di inserimenti entro la fine di quest’anno?
Seguendo il modello di business del gruppo Azimut fondato sull’indipendenza e la partecipazione diretta dei professioni alla struttura azionaria anche di Global Advisory, puntiamo a creare un vero e proprio club esclusivo, a numero chiuso, costituito da circa 250 professionisti. Per questo non abbiamo un obiettivo a fine anno ma poniamo moltissima attenzione alla qualità degli inserimenti. Vogliamo che chi opera all’interno di Azimut Global Advisory si conosca personalmente e condivida le esperienze e lo spirito del team con il massimo impegno.

Potete farmi qualche nome degli ultimissimi arrivati?
Dopo i nove ingressi di marzo e aprile (qui la notizia), da pochissime settimane condividono il nostro progetto anche Vincenzo Moizo, che proviene da Banca Desio Private Banking e opera su Genova, e Paola Ferretti da Banco San Geminiano e San Prospero che lavora su Modena.

Leggi l’intervista anche sul numero 1 del mensile BLUERATING di giugno 2013.

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