DONNA E’ MEGLIO – Il settore della consulenza finanziaria molto spesso rispecchia la sua clientela: uomo benestante di mezza età. Uno scenario destinato a mutare di pari passo con una sempre maggiore influenza dei gruppi di minoranza, a tal punto che chi non riuscirà ad adattarsi potrebbe fallire. Una semplice regola di sopravvivenza, valida nel mondo della finanza negli Stati Uniti. Secondo uno studio condotto dalla società di consulenza Pershing, parte del gruppo Bny Mellon e riportata dal sito WealthManagement.com, rispetto ai colleghi uomini, i consulenti donna sembrano essere più propensi a perseguire questa “diversificazione” della clientela.
LE NUOVE GENERAZIONI – Secondo la ricerca, infatti, quasi un terzo degli investitori femminili sceglie un consulente donna, mentre solo l’11% degli investitori di sesso maschile sceglie come consulente una professionista del gentil sesso. Stesse dinamiche di preferenza per età e lingua. Inoltre, le donne sembrano essere anche più proattive e abili a costruire e consolidare un rapporto di fiducia con il cliente. Insomma, la consulenza finanziaria deve agire subito perché secondo le stime circa 12mila miliardi di dollari stanno attualmente “passando” di generazione in generazione; e sempre secondo la ricerca, nei prossimi 30 anni circa 30mila miliardi.
Ecco i dati della ricerca in un’infografica
LA PROMOZIONE ROSA IN ITALIA – Non si può dire che in Italia la situazione sia tanto diversa, anzi. La finanza, e più nel dettaglio la promozione finanziaria è quasi un’esclusiva maschile. Sul sito Bluerating più di un anno fa, tre promotrici donna si sono raccontate raccontate la loro personale opinione della professione (qui per la notizia). Ecco qualche dato significativo che era emerso in quell’occasione: sugli oltre 12mila iscritti all’Anasf, le donne sono appena il 15,56% (1.994, stando ai dati forniti dall’associazione e aggiornati al 29 febbraio 2012).