Promotori finanziari, tutti vogliono la casa della consulenza

UN ORGANISMO UNICO – Un Organismo unico per promotori finanziari e consulenti. Ma che abbia natura giuridica di ente privato, con una governance chiara verso gli associati, i cui vertici siano nominati da privati, che dia all’authority competente – la Consob – poteri penetranti sull’organismo stesso, ma che assuma quei poteri di vigilanza e sanzionatori oggi di competenza Consob. Sono queste le condizioni che Alessandro Rivera, dirigente generale del Mef, ha posto per costruire quella “casa della consulenza” auspicata da tutti oggi nel convegno annuale Assoreti che si svolto a Stresa con la sponsorizzazione di Aberdeen e Cap Gemini (vai qui per la notizia precedente).

TUTTI CONSULENTI – Il convegno è stato introdotto da Antonio Spallanzani, presidente di Assoreti, e ha visto una lunga disamina degli attuali Organismi fatta da Raffaele Lener, ordinario di diritto dei mercati finanziari all’Università Tor Vergata di Roma, con i successivi interventi di Rivera, di Tiziana Togna, responsabile divisione intermediari Consob, e di Giovanna Giurgola Trazza, presidente dell’Organismo per la tenuta dell’Albo dei promotori finanziari (Apf). Tutti hanno sottolineato la necessità di dotare la consulenza finanziaria di una “casa comune”. “Promotori finanziari e consulenti“, ha osservato la Togna, “svolgono entrambi attività di consulenza”. Giurgola Trazza, in conclusione del suo intervento, ha poi lanciato una sfida ulteriore: “se ci sarà una casa comune della consulenza”, ha osservato, “allora anche il nome ‘promotore finanziario’ diventerà inadeguato”. E in effetti sarebbe logico che, in presenza di un Organismo unico per la consulenza finanziaria, tutti i suoi aderenti venissero chiamati consulenti.

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