Banche, Mediobanca: ecco i dettagli su un piano fatto di tagli e riduzioni per crescere

VIA AL NUOVO PIANO – Focus su corporate & investment banking, retail e wealth management e riduzione dell’esposizione all’equity per due miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi attraverso cessioni. Sono questi i punti salienti del nuovo piano industriale 2014-2016 di Mediobanca, approvato ieri dal cda e presentato questa mattina ai mercati. “Il nostro business model è considerato oggi troppo complesso. Chi investe ha difficoltà a capirne il valore e l’evoluzione e questo dipende anche da un’esposizione all’equity troppo grosse se rapportata al resto del gruppo”, ha osservato l’a.d. di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel.

LE CESSIONI – Nello specifico, il piano prevede che nel periodo venga ceduto il 3% di Generali e che tutte le altre partecipazioni, tra cui quelle in Telco e Rcs, vengano portate a valore di mercato con una svalutazione complessiva di 400 milioni che impatterà sull’esercizio corrente (che si chiude il 30 giugno), visto in rosso per 200 milioni di euro.

OBIETTIVI NUMERICI – Tra gli altri obiettivi del piano, ci sono un roe a giugno 2016 del 10-11% e un Core Tier 1, calcolato secondo Basilea 3, stabile all’11-12% per tutto il triennio con un payout del 40%. I ricavi bancari sono attesi a 2,1 miliardi con una crescita media ponderata annua (cagr) del 10% e un costo del rischio stabile a 150 punti base.

LE SINGOLE AREE DI BUSINESS – Quanto a Cib e private banking, le due divisioni verranno accorpate in un’unica area: per il Cib verranno potenziate le attività internazionali ed è attesa una crescita media annua dei ricavi del 10% a un miliardo nel 2016. Verrà avviata poi ‘Mediobanca Alternative Asset Management‘ (Maam) per lo sviluppo di attività a maggior contenuto commissionale e minor assorbimento di capitale con l’obiettivo di raggiungere in cinque anni il 15% dei ricavi bancari complessivi. Infine, sul fronte retail, CheBanca! genererà utili nel 2016 con una raccolta complessiva di 14 miliardi (cagr +5%) e l’aumento dei conti correnti da 120.000 a 300.000.

IL COMMENTO DEGLI ANALISTI – “Le principali indicazioni del piano sono in linea con le nostre attese”, hanno commentato gli analisti di Intermonte. “Avremmo preferito un approccio più aggressivo sull’equity portfolio in modo da accelerare la migliore allocazione di capitale attraverso la valorizzazione di una porzione più ampia della quota in Generali per crescere più velocemente nel business del risparmio gestito”.

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