E voi, promotori, cosa cercate in un giornalista finanziario?

I DUBBI DI UNA PROFESSIONE – Con Internet anche la professione del giornalista sta radicalmente cambiando. Siamo letteralmente inondati ogni giorno da una quantità enorme di notizie. E con la nascita e l’affermazione dei vari social network come Twitter, Facebook, YouTube e LinkedIn, una marea di informazioni arrivano da gente comune, che condivide immagini e video da tutto il mondo. Ne sono un esempio le recenti concitate giornate in Egitto, a piazza Tahrir, o le manifestazioni a Istanbul, a Piazza Taksim, raccontate dai vari social media.

GLI ESPERTI SU INTERNET – Insomma, “in un mondo in cui le più disparate informazioni sono liberamente disponibili, il ruolo tradizionale del giornalista si è svalutata. Se voglio sentire il parere di un economista, o il parere di esperto di previdenza, ho semplicemente bisogno di seguire le persone giuste su Twitter, o leggere i loro blog”. A spiegare la virata in atto nel mondo della comunicazione finanziaria è Alistair Cunningham, direttore della promozione finanziaria di Wingate Financial Planning, in un articolo sul sito britannico MoneyMarketing.com. Un esempio? Il blog di personal business di un giornalista di nome Martin Lewis, diventato ormai famoso e (per lui) molto remunerativo.

IL CONTENUTO Cunningham passa subito ai consigli. “Io non voglio leggere un giornalista che scrive dell’ultimo comunicato stampa di una società (banca, compagnia assicurativa, eccetera), né ho alcun interesse alle storie di dirigenti assunti o licenziati, o ai giri di poltrone tra le aziende”, aggiunge il manager. “L’analisi, l’indagine e il punto di vista personale sono spesso più rilevanti nel settore dei servizi finanziari”.

I SOCIAL MEDIA – Il manager mostra, inoltre, grande sensibilità nei confronti dei nuovi mezzi di comunicazione come i social media. “La ragione per la quale sono un grande fan dei social media, in particolare di Twitter, è perché si possono ricevere pareri da esperti selezionati in base agli interessi”. E in più si possono creare amicizie, interazioni e un dialogo costruttivo. “Le notizie io le trovo sempre prima sui social network e i commenti che accompagnano i post dicono molto di più sui servizi finanziari rispetto al testo dell’articolo vero e proprio”. La postilla finale è ovviamente d’obbligo: “Si tratta di una mia personale opinione, ben vengano altri pareri”, conclude Cunningham.

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