Diaman, l’a.d. Bernardi spiega i motivi dell’uscita dall’Albo delle sim

UNA STRUTTURA PIU’ SNELLA E COSTI PIU’ BASSI – “Abbiamo deciso di uscire dall’Albo delle sim e di tornare alla forma di srl e alla denominazione ‘scf’ (società di consulenza finanziaria, n.d.r.) per poter contare su una struttura societaria più snella, che meglio si adatta alle dimensioni della nostra realtà, e soprattutto per contenere i costi”. Lo ha spiegato a BLUERATING  Daniele Bernardi (nella foto), amministratore delegato di Diaman, che ha ottenuto proprio in questi giorni dalla Consob la revoca dell’autorizzazione all’esercizio del servizio di consulenza in materia di investimenti e la cancellazione dall’Albo delle sim (qui la notizia).

NESSUN ADDIO ALLA CONSULENZA – “Essere una società di intermediazione mobiliare iscritta all’Albo ci costava 100mila euro in più all’anno rispetto alla denominazione di scf: quei soldi preferiamo averli come uitile”, ha spiegato ancora Bernardi, ricordando che la decisione di diventare sim era stata presa nell’ottica di un imminente avvio dell’Albo dei consulenti finanziari indipendenti, Albo che però ancora non si è concretizzato. Una cosa però è certa: Diaman non abbandona la consulenza finanziaria, anzi, “continuerà a svolgere questa attività, come fa dal 2002, quando è stata fondata”, ha assicurato Bernardi.

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