Promotori, come promuovere un prodotto su Twitter senza errori

LA MARCIA DI TWITTER – Con l’esplosione di popolarità di Twitter sono in tanti, tra associazioni, società e privati, a guardare al sito di microblogging come a un prezioso strumento di comunicazione per promuovere prodotti, business e “catturare” nuovi clienti. E può risultare un utile compagno anche per consulenti e promotori finanziari. Se questo trend è vero a livello globale, in Italia il mezzo di comunicazione stenta ancora di fronte sia ad un certo analfabetismo digitale ancora diffuso in larga parte della popolazione, che ad una classica ritrosia e diffidenza verso il web.

MANEGGIARE I SOCIAL MEDIA – In tal senso, è utile precisare che – proprio nei giorni in cui gli Stati Uniti sono stati investiti dallo scandalo “Datagate” sulle intercettazioni delle comunicazioni online – la Electronic Frontier Foundation ha dato 6 stelle su 6 a Twitter per la sua eccellente protezione della privacy (nessun altro “social” ha ricevuto il massimo dei voti). E recentemente sul Wall Street Journal una serie di personalità dell’asset management hanno cercato di individuare la maniera più corretta di maneggiare il famoso social media, così da utilizzarlo come un potente canale per pubblicizzare efficacemente il proprio marchio, coinvolgendo i propri follower.

COME CINGUETTARE – “Da quando ho creato il mio account nel 2006”, racconta per esempio Russ Thornton, vice presidente della società di consulenza Wealthcare Capital Management, “ho imparato a essere più ‘umano’ verso gli altri. Non bisogna continuare a promuovere ogni giorno il proprio contenuto, ma è fondamentale retwittare 3 o 5 volte il contenuto di altri”. Il consiglio di Thornton? Non seguire troppe persone per non essere sovraesposto da commenti e notizie, così da instaurare anche discussioni con i propri followers.

LA PERSONALIZZAZIONE – Quello della “personalizzazione” diretta è un consiglio che si sente di dare anche Matteo Halloran, presidente di Top Advisor Coaching. Soprattutto sfruttando la messaggistica privata: ad ogni nuovo follower l’ideale sarebbe che il consulente invii un messaggio diretto proponendo una veloce telefonata o anche un semplice caffè per incontrarsi. Inoltre, “i consulenti spesso fanno l’errore di non dire tutto nello spazio dei 140 caratteri. Avere un link abbreviato aiuta, è vero, ma è più importante sintetizzare il pensiero senza costringere a cliccare sull’eventuale link”.

SEGUIRE E PIANIFICARE – Ma chi seguire tra il mare di cinguettii presenti su Twitter? Soprattutto giornalisti di personal business e, occasionalmente, retwittarli, commentare i loro post, in modo da costruire un rapporto con essi, spiega Marie Swift, amministratore delegato di Impact Communications. Secondo Blane Warrene, vice presidente senior di RegEd, essenziale è inoltre, “creare dei calendari, una vera e propria pianificazione editoriale. I consulenti che sanno di quali argomenti vogliono discutere e in quale forma (Twitter, podcast o video) hanno un vantaggio organizzativo e di credibilità rispetto agli altri”. Un’avvertenza da galateo, infine, è d’obbligo. Anche quando un vostro “seguace” non è d’accordo con voi, è sempre cosa buona e giusta rispondere. Il silenzio non fa altro che alimentare eventuali tensioni: il consiglio è quindi quello di dibattere pubblicamente e magari discuterne anche offline.

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