Un’altra donna a capo di Apf? Anasf dice la sua a BLUERATING

In riferimento all’articolo pubblicato su BLUERATING dal titolo “Promotori, nuova presidenza ancora in rosa per Apf” (qui la notizia), pubblichiamo il commento di Drago Biafore, promotore finanziario e presidente del consiglio Nazionale Anasf.

“Gentile Direttore,
in riferimento all’articolo comparso il 2 Agosto 2013 dal titolo “Promotori, nuova presidenza ancora in rosa per Apf” (
qui la notizia), desidero porre all’attenzione del suo giornale il punto di vista di un promotore finanziario largamente condiviso tra i colleghi e in seno ad Anasf quale elemento di riflessione costruttiva che faccia comprendere quanto la nostra professione sia cresciuta.
 
PERCHE’ NON UN PROMOTORE A CAPO DI APF?
 
Poche professioni, come quella del promotore finanziario, hanno avuto un’evoluzione così profonda in un lasso di tempo così limitato, un paio di decenni o poco più. I contenuti professionali hanno gradualmente preso il posto delle tecniche di vendita, portando questa figura in evidenza per i suoi contenuti etici, nella funzione sociale di vicinanza ed assistenza al risparmiatore, in particolare durante le fasi critiche dei mercati, oltre che quelli tecnici, culturali e psicologici. L’Organismo per la tenuta dell’Albo dei Promotori Finanziari (Apf) è il figlio naturale dell’Albo Nazionale nato nel 1991, elemento di ufficialità, controllo e tutela per tutti gli attori: i risparmiatori, le Autorità di vigilanza, gli intermediari, i promotori finanziari stessi.
È stato fortemente sostenuto da Anasf, l’associazione che rappresenta i promotori finanziari, e largamente finanziato nella sua start up dall’associazione stessa. L’Organismo “vive” dei contributi versati  dai pf iscritti, che ne risultano quindi i finanziatori totali.
Apf è ormai una macchina efficiente e ben avviata, che dovrebbe prossimamente comprendere altre figure professionali affini ed incorporare, come accade per altri Enti simili, la vigilanza sui propri iscritti.
Resta comunque un soggetto a sua volta vigilato da Consob e nel suo Consiglio Direttivo siedono, assieme a quelli di Anasf, i rappresentanti degli intermediari (ABI ed Assoreti).

A questo punto sorge spontaneo un quesito: PERCHE’ NON DOVREBBE ESSERE PROPRIO UN PROMOTORE FINANZIARIO COLUI (O COLEI) CHE PRESIEDONO QUESTO ORGANISMO?
È davvero impossibile riconoscere a questa categoria una raggiunta maturità, tale da esprimere un proprio vertice, come accade in tutte le altre professioni, albi o ordini che siano?
Si legge in questi giorni di proposte per questo ruolo, giustamente autorevoli, ma comunque esterne alla professione.
In seno ad Anasf, gli iscritti si stanno però ponendo con obiettività ed attenzione questo quesito, che andrà sicuramente riproposto in sede di discussione con gli intermediari, l’Authority e le altre componenti istituzionali, con il fine ultimo di avvicinare il più possibile l’Organismo ai suoi iscritti.
Le scelte che verranno fatte a settembre dovranno essere adeguate alle sfide che la professione ha di fronte: Apf dovrà essere attore indispensabile della sua crescita”.


Drago Biafore, promotore finanziario e presidente del consiglio Nazionale Anasf
 

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