Mps, il secondo trimestre si chiude con un rosso oltre le attese

ROSSO OLTRE LE ATTESE – Rosso trimestrale oltre le attese per Banca Monte dei Paschi di Siena, che ha chiuso il periodo aprile-giugno con una perdita netta di 279,3 milioni di euro, registrando il quinto trimestre consecutivo in rosso. Il passivo della terza banca italiana, oggetto di un’indagine della magistratura su contratti derivati che coinvolge gli ex top manager, è superiore al consensus degli analisti interpellati dall’agenzia di stampa Reuters, che avevano stimato una perdita di 150,6 milioni di euro. Mps aveva chiuso il primo trimestre dell’anno con un risultato netto negativo per circa 100 milioni, in questo caso inferiore alle attese.

-380 MILIONI NEL SEMESTRE – La perdita netta del primo semestre raggiunge quindi quota 380 milioni (-1,5 miliardi nel primo semestre 2012), a causa di oneri per esodi del personale pari a 17,6 milioni di euro e accantonamenti per fondo rischi e oneri per circa 45 milioni di euro principalmente per cause legali/revocatorie. Sempre nel semestre, il margine di interesse è sceso del 35,2% su anno, anche a causa di oneri sui “Monti Bond” per circa 152 milioni di euro . Il costo del credito si è attestato a 149 punti base e le rettifiche nette sui crediti nella prima metà dell’anno ammontano a 1.029 milioni, di cui 545 nel secondo trimestre. Al 30 giugno il portafoglio titoli e derivati era pari a 40,5 miliardi, in rialzo di 2,5 miliardi su marzo, mentre il patrimonio netto è risultato in aumento di circa 360 milioni di euro rispetto a marzo “per effetto della riduzione del valore negativo delle riserve da valutazione (circa +600 milioni di euro) soprattutto per effetto del restringimento dello spread su merito creditizio dell’Italia”, spiega la banca.

RISPARMIO GESTITO – Sul fronte del risparmio gestito, il semestre si è chiuso con volumi pari a circa 43 miliardi di euro, in calo del 2,3% su fine marzo 2013 e del 3,3% su giugno 2012, principalmente “per effetto dei deflussi netti che hanno interessato il comparto connessi al clima mediatico non favorevole conseguente alle note vicende giudiziarie in cui è stato coinvolto il gruppo”, evidenzia ancora Mps. In particoilare, la componente assicurativa si è attestata a 21 miliardi di euro (-3,5% rispetto al trimestre precedente; -7,1% su giugno 2012), pur beneficiando nel semestre di una raccolta premi pari a circa 2,5 miliardi di euro, sostenuta dai prodotti unit linked; mentre i fondi comuni di investimento e sicav, pari a 16 miliardi di euro circa, risultano sostanzialmente in linea al trimestre precedente (-0,4%) e in crescita del 2,2% su giugno 2012 e le gestioni patrimoniali, sono risultate pari a circa 6 miliardi di euro (-2,5% su marzo 2013 e -3% su giugno 2012).  Le consistenze del risparmio amministrato infine, pari a circa 62 miliardi di euro, presentano un calo del 7,6% su marzo 2013 (-27,1% sull’analogo periodo dell’anno precedente).

CHIUSURA FILIALE E TAGLIO DEI COSTI DEL PERSONALE – Quanto ai progressi nello stato di realizzazione del piano Industriale 2012-2015, al 30 giugno, fa sapere Mps, era stato raggiunto il 90% del target triennale di chiusura filiali (360 su 400 previste) ed è già pianificata per settembre 2013 la chiusura delle restanti 40 unità. In fase avanzata anche le azioni di contenimento dei costi, con attesi risparmi per circa 140 milioni di euro nel 2013 e circa 190 milioni di euro nel 2015, pari al 54% del target (al netto degli impatti del progetto back office). Mentre la riduzione dell’organico ha coinvolto dal 2011 al 30 giugno 2013 circa 2.700 persone, “di cui circa 1.660 per esodo incentivato e adesione al fondo di solidarietà: è stato così raggiunto circa il 60% del target delle uscite previste da piano”. Intanto prosegue il progetto di societarizzazione delle attività di back office, per cui sono state selezionate Accenture e Bassilichi come joint bidders con cui continuare la negoziazione in esclusiva.

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