Apf, le tante sfide di chi prenderà il posto di Giurgola Trazza

UNA GUIDA PER I PROMOTORI – Continua il dibattito sulle sfide che attendono chi prenderà il posto di Giovanna Giurgola Trazza alla presidenza di Apf, l’Organismo per la tenuta dell’Albo dei promotori finanziari. In riferimento all’articolo pubblicato su BLUERATING dal titolo “Promotori, nuova presidenza ancora in rosa per Apf” (qui il testo), su cui si sono già espressi Drago Biafore (vai qui per leggere il suo intervento) e Angelo Cerea (qui il testo), pubblichiamo adesso il commento di Ferruccio Riva, del comitato esecutivo area tutele dell’Anasf.

Posto che condivido completamente quanto scritto da Drago Biafore e da Angelo Cerea, desidero sottolineare che la riflessione sulla presidenza Apf conferita a un promotore finanziario è in corso da tempo perché molto sentita dai colleghi di tutta Italia. Allo stato attuale, non mi risulta peraltro che organi ufficiali di Anasf abbiano né formalmente espresso né conseguentemente condiviso all’interno dell’associazione proposte e decisioni nel merito. Riproporre quindi oggi tale tema rappresenta l’espressione di un punto di vista lecito e opportuno, comunque nel pieno rispetto dell’autorevolezza dei soggetti richiamati nei pezzi pubblicati.

Le decisioni strategiche e strutturali che Apf potrà prendere nei prossimi anni richiedono, a mio avviso, una presidenza del settore, comunque vicina alla professione, che dovrà essere ben coadiuvata, in particolare, dai quattro consiglieri espressi da Anasf, colleghi o colleghe esperti, autorevoli e con spirito indipendente, al fine di trovare assieme al nuovo vice presidente e ai consiglieri scelti dagli intermediari la massima efficacia progettuale per la definitiva evoluzione della professione.

Il fatto che la professione stessa aneli al proprio riconoscimento e autodeterminazione è plausibile ed eticamente corretto. Se nell’ambito della tutela del risparmio e norme collegate tutti gli attori sono ormai riuniti negli obblighi e nei controlli, dal punto di vista civilistico il promotore finanziario che opera con una sim/sgr svolge tipicamente la sua professione in modo autonomo e non subordinato, con propria partita Iva e rischio d’impresa, dettagli spesso dimenticati nelle definizioni comuni. Si forma così una categoria ben identificata, ancorché non completamente definita in vari aspetti e per la quale si sta appunto cercando di porre le tutele necessarie, che fa capo a un Albo.

La disponibilità ad accogliere i consulenti finanziari indipendenti, che rappresentano uno dei casi di opting out di un singolo Paese rispetto alla norma principale (la direttiva Mifid), a tendere presenta meno problemi di quanto si pensi, soprattutto nel momento in cui avremo l’adozione della ormai prossima Mifid Review, che regolamenta tale tipo di attività in capo agli intermediari. Attendo con curiosità gli sviluppi di questa situazione. Resta il fatto che per tutto ciò, compresa la questione della vigilanza che, ricordiamolo, nel caso sarebbe di “secondo livello” (Consob continuerà a vigilare su Apf), si renderà necessaria la modifica del Tuf, mediante apposito provvedimento legislativo.

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