Banche venete, resta aperto il dossier Arca

CAMBIANO LE TEMPISTICHE – Dopo la cessione di Popolare di Vicenza e Veneto Banca a Intesa Sanpaolo (vedi notizia) restano ancora aperti alcuni dossier relativi alle partecipazioni che non fanno parte del pacchetto di asset rilevato da Ca’ de Sass. In particolare l’attenzione è concentrata su Banca Intermobiliare (Bim) e sulle quote – pari al 40% complessivo – detenute dai due istituti in Arca Sgr, oltre al 9% che Vicenza detiene in Cattolica Assicurazioni.  Queste partecipazioni, secondo la Reuters, resteranno nella liquidazione, continuando nella loro regolare attività, con l’obiettivo di essere messe sul mercato, contribuendo a recuperare parte delle risorse pubbliche del salvataggio. Secondo alcune fonti la nuova soluzione varata dal governo per risolvere la crisi dei due istituti con la nomina dei commissari liquidatori “non cambia nella sostanza i dossier anche se, visti i nuovi interlocutori, tempi e procedure delle cessioni potrebbero modificarsi”.

 

LE QUOTE – Nell’ambito dell’attivo della liquidazione delle due banche Bankitalia ha quantificato in due miliardi di euro le partecipazioni che si aggiungono ai circa 10 miliardi di crediti deteriorati netti . Intesa Sanpaolo ha specificato che il perimetro degli asset che verranno acquisiti, oltre alle attività e passività selezionate delle due banche, anche le partecipazioni in Banca Apulia, Banca Nuova, SEC Servizi e Servizi Bancari e, per quanto riguarda l’estero, subordinatamente all’ottenimento delle necessarie autorizzazione, le banche con sede in Moldavia, Croazia e Albania. Tra i principali asset esclusi c’è appunto la quotata Bim, controllata Veneto Banca attiva nel private banking con una capitalizzazione di circa 190 milioni di euro. L’istituto veneto ha specificato che la società torinese “continua la sua operatività in maniera ordinata, assicurando la continuità dei rapporti in essere con la clientela”.  Per quanto riguarda Arca Sgr, le partecipazioni detenute dalle due banche sono da tempo nel mirino congiunto di Bper e Popolare di Sondrio , già azioniste dell’asset manager rispettivamente con il 33% e il 21%. L’ad di Bper Alessandro Vandelli ha auspicato tempi rapidi per trovare l’intesa sull’acquisto delle quote e recentemente ha sottolineato che la valorizzazione di 700-800 milioni di euro indicata a fine 2015, quando Anima Holding aveva cercato di rilevare il 100% della società, è da considerare ormai irrealistica.

 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!