Mps, parla una promotrice: è un mestiere nato per le donne

SPAZIO ALLE DONNE – Essere un promotore donna oggi. Questa volta, BLUERATING ha voluto sentire Giusy Serio, promotrice di Mps, per capire com’è lavorare in una realtà in cui la maggior parte dei colleghi è di sesso maschile.

Quali sono le principali differenze tra il modo di fare promozione al maschile e quello al femminile?
La professione del promotore finanziario è particolarmente indicata per noi donne, perché possediamo le qualità più importanti che contraddistinguono questo ruolo: siamo concrete e abituate a gestire i budget familiari, siamo empatiche e naturalmente orientate alle relazioni interpersonali, dotate di sensibilità e competenza tali da riuscire a individuare perfettamente le esigenze del cliente e del suo nucleo familiare. Questo significa che siamo molto più attente agli interessi del cliente e probabilmente meno orientate al nostro personale business.

Come ha scelto di intraprendere questa professione sapendo che avrebbe lavorato in un mondo frequentato perlopiù da maschi?

Nel 1999, quando è iniziata per me questa avventura, la presenza femminile era se non quasi uguale a quella maschile, di poco inferiore. Oggi, invece, siamo in netta minoranza. La passione per il mio lavoro e la forte volontà di emergere in un mondo prevalentemente frequentato da uomini mi hanno fatto superare le iniziali reticenze dei clienti abituati a confrontarsi solo con gli “uomini” per i propri affari finanziari. Io vivo in un paese di provincia del Sud Italia, dove ancora oggi per tante professioni come la nostra la gente si indirizza quasi naturalmente verso la categoria maschile. Dopo le naturali difficoltà iniziali, oggi posso dire di essere una professionista molto apprezzata. Dal 2009 sono anche membro del Top Club, costituito dai 40 migliori professionisti della rete pf di Banca Mps.

Crede che una donna sia avvantaggiata o svantaggiata nel lavoro di promotore?

Quando non lavoro sono una mamma di due bambini di 6 e 7 anni. Pertanto la mia maggiore difficoltà è sempre stata quella di riuscire a conciliare professione e impegni familiari. Professione che, per quanto presenti una certa flessibilità di orari, spesso per vari motivi (riunioni, incontri con gestori, serate clienti, eventi, eccetera) mi porta a prolungare la giornata lavorativa, e con una certa periodicità, a essere fuori casa per più giorni. Tutto ciò richiede “a monte” una grande organizzazione, una vera e propria attività di combinati equilibri e di grande complicità “con gli abitanti di casa”. E in questo noi donne siamo davvero insuperabili. Proprio per le nostre qualità credo che oggi più che mai ci sia bisogno di una maggiore rappresentanza femminile che è, a mio parere, condizione di successo per tutte le aziende e quindi per tutte le reti di promozione finanziaria.

Trovi l’intervista anche sul mensile BLUERATING di agosto.

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