Apf, continua il dibattito attorno al successore di Giurgola Trazza

LA PRESIDENZA DI APF – Continua il dibattito innescato da un intervento del direttore Andrea Giacobino sulla futura presidenza di Apf, l’Organismo incaricato della tenuta dell’Albo dei promotori finanziari (vai qui per leggere l’articolo). Dopo l’ultimo intervento di Ferruccio Riva, del comitato esecutivo area tutele dell’Anasf (che trovate qui), riceviamo e pubblichiamo una nota di Angelo Cerea, promotore finanziario.

Caro direttore,
nel dibattito in corso sulla presunta candidatura alla presidenza Apf della professoressa Rebitti Bedogni che si sta svolgendo sul suo giornale, Lei scriveva: Promotori, una richiesta sbagliata su Apf. E ancora, “interventi dettati dall’emotività”. Inoltre, sosteneva che il mio intervento, come quello di Biafore, contribuiva alla bocciatura della candidatura della professoressa Rebitti Bedogni. Nell’intento di contribuire al dibattito da Lei promosso, e che ritengo interessante e utile, vorrei chiarire meglio il mio pensiero. In merito alla ‘bocciatura’ come candidata della professoressa Rebitti Bedogni, non ho nessuna autorità per poterla esercitare, inoltre non ne avrei il motivo. Per essere molto chiaro, chiunque sia il futuro presidente di Apf, a me interessa che abbia un programma che lo porti a confrontarsi con la categoria, nel rispetto delle leggi e dei regolamenti, e lavori affinché i promotori finanziari e i loro clienti abbiano informazioni corrette e servizi migliori. La richiesta dei pf non è sbagliata, perlomeno per quello che mi riguarda (avendo la certezza di rappresentare solo e solamente me stesso), in quanto si tratta dell’Albo dei promotori finanziari, i quali lo hanno voluto fortemente, hanno lavorato e lottato per anni perché nascesse, sono stati i primi a comprenderne l’importanza sia per i risparmiatori che per tutti gli operatori e le Istituzioni del settore. Dopo averlo ottenuto, i promotori finanziari hanno messo mano al portafoglio contribuendo nella fase di start up con il 50% del costo totale (importo sostenuto dagli associati Anasf anche a nome e per conto di tutta la categoria). Va anche detto che le altre due associazioni (presenti in Apf) hanno contribuito per il restante 50%. Terminata la fase di start up, Apf negli anni seguenti ha rimborsato alle associazioni il contributo versato nella fase iniziale, e questo è potuto accadere grazie alle quote versate annualmente dai promotori finanziari e non da altri soggetti. Possiamo quindi affermare che i costi per la nascita e la gestione dell’Albo sono totalmente sostenuti dai promotori finanziari. Trovo perlomeno bizzarro che con una simile storia i promotori finanziari debbano farsi scegliere il presidente da altri soggetti. È forse giunto il momento di scardinare vecchie logiche e di portare una ventata nuova anche nel nostro settore. Si può incominciare dalla nomina di un presidente Apf gradito ai promotori finanziari.
La ringrazio dell’opportunità che mi ha dato e spero che anche grazie al mio piccolo contributo di riuscire a scardinare e cambiare alcune posizioni di potere che non servono al bene dei più.

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