Anasf, in arrivo il quarto Albo in 36 anni di storia

QUATTRO ALBI IN 36 ANNI DI STORIA – L’Anasf si appresta a varare il quarto Albo nei trentasei anni della sua storia. Il primo, l’Albo di autodisciplina dei consulenti finanziari, risale al 1988. L’esperienza positiva e l’attendibilità acquisita dai consulenti, proprio in virtù dell’autoregolamentazione che si erano imposti spontaneamente, convinse le autorità, Consob per prima, a istituire l’Albo dei promotori finanziari nel 1991. La gestione di quest’Albo, svolta in stretta collaborazione con l’Anasf, attraverso i commissari promotori finanziari presenti nelle Commissioni regionali, dimostrò ancora una volta le capacità e l’adeguatezza dei promotori nel far funzionare efficientemente le Commissioni d’esame, le iscrizioni all’Albo e le istruttorie dei casi segnalati direttamente alle Commissioni.

NEL 2007 PARTE APF – I promotori già nel 1997, con il Tuf, ottennero la possibilità, a discrezione della Consob, a coadiuvare la stessa, per gestire insieme con gli intermediari un nuovo Albo. La Consob però non si avvalse di quest’opportunità. La Legge sul Risparmio eliminò la discrezionalità e nel 2007 poté partire Apf, l’attuale Organismo dell’Albo dei pf, cui è demandata la tenuta dell’Albo e la gestione autonoma degli esami. Apf ha operato in maniera eccellente, tanto che questa volta sono stati sufficienti cinque anni di operatività, invece dei sedici precedenti, per essere in dirittura d’arrivo per l’istituzione del quarto Albo. Al prossimo Albo sarebbe affidata anche la vigilanza e le sue competenze sarebbero ampliate sino a comprendere altre persone fisiche e giuridiche, già previste dagli articoli del Tuf ed autorizzate solo all’offerta della consulenza finanziaria a parcella.

IN ARRIVO NUOVE FUNZIONI – È interessante ripercorrere l’iter delle realizzazioni di Apf per capire come sia comunque dovuto oltre che meritato quest’affidamento di nuove funzioni che sta procedendo abbastanza speditamente (se confrontato con i tempi delle altre professioni) verso una completa gestione autonoma. L’autonomia totale le sarà attribuita quando il mercato riconoscerà l’esistenza e la necessità di una nuova “libera” professione. La libera professione, ferme restando le esigenze di ordinamento, non dipende dal tipo di rapporto economico che intercorre tra il professionista e la controparte, ma dalla capacità del professionista di far conoscere, oltre l’utilità socioeconomica, la propria etica professionale. In sostanza, questo riconoscimento sarà recepito dalle leggi solo dopo che verrà sancito dal mercato. A quel punto saremo alla progettazione del quinto Albo.

LA STORIA DI APF – Il ripercorrere la breve storia della realizzazione e delle realizzazioni di Apf aiuta a capire i vantaggi prodotti da una gestione autonoma che, sublimando l’esperienza acquisita dai soggetti, ha dato vita ad una struttura che in estrema sintesi è stata in grado di fornire (efficacemente) servizi molto più efficienti con un contributo ridotto a carico dei pf. Fino al 31 dicembre 2008, l’Albo era tenuto dalla Consob mediante una struttura presso la sua sede centrale, dove operavano circa 25 risorse distribuite tra la funzione di vigilanza e quella di gestione dell’albo con il coordinamento di 21 Commissioni Regionali con oltre 70 impiegati delle Camere di Commercio. In totale quasi 100 persone dedicate a tutte le funzioni previste. Le Commissioni Regionali da sole costavano circa 5,5 milioni di euro. Poi è stato costituito l’Apf. Se ciò non fosse avvenuto ed immaginando che i costi si fossero mantenuti costanti, cosa assai improbabile, negli ultimi 5 anni (2009-2013) i pf avrebbero speso più di 25 milioni per finanziare le Commissioni Regionali; invece hanno risparmiato oltre 13.600.000 (-54%)! Questo risultato è poco noto, ma è esemplare se si considerano gli impegni che Apf ha dovuto sostenere nelle varie fasi. Nei prossimi giorni pubblicheremo un resoconto dettagliato, anno dopo anno, dell’evoluzione di Apf dal 2007 fino ad oggi.

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