Aipb: salgono gli asset del private banking

L’INDAGINE SUL MERCATO DEL PRIVATE BANKING – Grazie al contributo e alla partecipazione degli associati, Aipb conduce trimestralmente l’indagine “Mercato servito dal private banking in Italia” con lo scopo di contribuire alla definizione dell’industria private e di analizzare i numeri riferiti alle famiglie italiane con almeno 500mila euro di ricchezza finanziaria. Secondo gli ultimi risultati, dopo aver chiuso il 2012 con una crescita delle masse gestite più che positiva (+6,8% sul 2011), le strutture di private banking a marzo hanno raggiunto i 443 miliardi di euro, con +1% da inizio anno. Coerentemente con l’andamento del mercato potenziale, anche per il mercato servito l’evoluzione degli ultimi 15 mesi è determinata soprattutto dall’andamento positivo delle performance di portafoglio (effetto mercato pari al 6,1% nel 2012) più che dalla capacità degli operatori di attrarre nuova ricchezza. L’evoluzione che ha caratterizzato il mercato servito negli ultimi anni ha mostrato un andamento oscillante, dovuto alle due fasi della crisi finanziaria.

I DETTAGLI – La prima – iniziata nel 2008 – si è conclusa grazie al rientro di capitali dall’estero, facendo registrare nel 2009 e nel 2010 variazioni positive. La seconda – allargatasi ai debiti sovrani nel 2011 – ha riportato il valore degli asset ai livelli del 2009 a causa di un effetto mercato negativo (-5% nel 2011). Il 2012 e il primo trimestre del 2013 mostrano un’industria in ripresa, capace di cogliere le opportunità dei mercati e di portare le masse gestite a livelli mai raggiunti in precedenza. Analizzando la composizione e l’evoluzione dei portafogli dei clienti serviti, non si registrano grandi cambiamenti sull’esposizione. Nell’ambito della raccolta diretta, emerge una leggera preferenza per la liquidità rispetto alle obbligazioni bancarie proprie. Negli ultimi tre anni, è possibile individuare un trend negativo di azioni e strumenti obbligazionari. Dall’analisi del comparto gestito, si assiste a un continuo incremento negli ultimi anni della quota di fondi, che potrebbe essere interpretato come un segnale di volontà di diversificare. Infine, la quota di prodotti assicurativi mostra il costante interesse per questa peculiare asset class.

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