Il promotore in rosa: quel sesto senso che non tutti hanno

L’Albo dei promotori finanziari è in larga maggioranza composto da nomi maschili, tuttavia le poche donne che hanno deciso di farsi largo nella professione ricoprono spesso posizioni di rilievo. Emanuela Zanotti, promotrice biellese di Banca Generali, è tra queste.

Quali sono le differenze tra la promozione al maschile e quella al femminile?
L’importanza ricade non sul genere ma, come per altre professioni, sulla preparazione, la competenza e la capacità di interpretare le esigenze del cliente accompagnandolo nella pianificazione finanziaria. Appartengono al passato i retaggi legati al mero collocamento di prodotti di investimento che tendevano a essere associati maggiormente alle figure maschili.

Perché ha scelto di intraprendere questa professione sapendo che avrebbe lavorato in un mondo frequentato perlopiù da maschi?
Non mi posi e non mi pongo il problema. I risultati sono il metro di giudizio che conta in questo lavoro, senza alcuna discriminazione. Scelsi questa attività per passione: desideravo fare consulenza finanziaria e da dipendente bancaria era quasi impossibile proporla con la libertà e gli strumenti che una realtà multibrand come la nostra consente.

Cosa consiglieresti a una giovane collega?
Passione, impegno, dedizione. Il nostro è un mestiere da affrontare con serietà e professionalità, che sa regalare grandi soddisfazioni, ma che ti impone di non guardare l’orologio e di essere costantemente aggiornata.

Come ha iniziato?
Dopo pochi anni come dipendente presso l’ufficio gestioni patrimoniali di Banca Sella ho scelto di far parte della sua rete di promotori finanziari e da lì a poco ho scelto di entrare in Banca Generali dove avrei avuto più strumenti per svolgere al meglio l’attività di consulente per i miei clienti e di conseguenza di crescere. Era il 2001 e aspettavo il mio primo figlio.

Le promotrici sono meno conservatrici rispetto ai maschi?
Dipende dal profilo del cliente. L’importante è far percepire rischi e opportunità e accompagnarlo nelle scelte di pianificazione e diversificazione indispensabili in questo contesto. Un plus che riconosco è quello di una maggiore sensibilità, potremmo dire femminile, nel saper cogliere e interpretare le esigenze del risparmiatore e della sua famiglia, guidandolo con estrema attenzione nella valorizzazione del suo futuro.

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