Fitch: le banche medie possono rappresentare una minaccia per l’Italia

RISCHI PER LE BANCHE DI MEDIE DIMENSIONI – Le piccole banche che finiscono in amministrazione straordinaria non costituiscono una minaccia reale per il sistema bancario italiano. Chi rischia di minare la precaria stabilità del settore sono invece la banche di medie dimensioni – spesso già sotto pressione – che, cercando di salvare gli istituti più piccoli, danneggiano la propria asset quality. È quanto sostiene l’agenzia Fitch, secondo cui il rating delle banche italiane di medie dimensioni potrebbe risentire negativamente del loro eventuale coinvolgimento in operazioni salvataggio di banche commissariate.

UNA MINACCIA PER LA PROFITTABILITA’
-  La maggior parte delle banche medie italiane infatti, argomenta Fitch, sta già affrontando riorganizzazioni e ristrutturazioni. Per questo motivo l’acquisizione di banche deboli, che richiederebbe tempo per tagliare i costi e ripristinare l’autosufficienza, sarebbe un’ulteriore minaccia per la loro stessa profittabilità, già di per sé fragile. Fitch non pensa invece che le difficoltà che stanno attraversando le piccole banche italiane possano essere una minaccia materiale per il sistema bancario italiano, dato che rappresentano una percentuale modesta, pari al 2%, del totale degli asset del settore bancario del Paese.

11 ISTITUTI IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA
– Atttualmente, come indica Bankitalia, gli istituti in amministrazione straordinaria sono 11, tra cui Banca Tercas, Popolare di Spoleto, Cassa di Risparmio di Ferrara, Bcc di Monastier e Sile, Bcc del Veneziano, Bcc di Alberobello e Sanmichele di Bari, più una banca in gestione provvisoria (Banca delle Marche).

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