Promotori, chi ha vinto e chi ha perso in Apf

IL PRESIDENTE DESIGNATO – I promotori finanziari italiani hanno superato un’importante prova di maturità (qui l’editoriale precedente). Con la nomina di Carla Rabitti Bedogni, che era stata anticipata da BLUERATING (vai qui per la notizia), a nuovo presidente dell’Organismo per la tenuta dell’Albo dei promotori finanziari (Apf), al vertice della più importante istituzione che dal 2007 gestisce l’operato dei promotori, non è salito un pf come alcuni avevano chiesto (qui l’intervento di Angelo Cerea e qui quello di Drago Biafore), ma una figura indipendente e autorevole.

IL VINCITORE DELLA PARTITA
– C’è un sicuro vincitore di questa partita: Maurizio Bufi, presidente di quell’Anasf (qui la sua nota di qualche settimana fa) cui toccava indicare il presidente. Con sensibilità istituzionale Bufi (qui il suo commento di ieri) ha capito che non era questo ancora il momento giusto per candidare un promotore finanziario, ma ha tirato fuori dal cilindro il nome della Rabitti Bedogni, già commissario Consob, ma che in passato tante volte si è occupata proprio del mestiere dei promotori finanziari offrendo spunti di riflessione interessanti (qui un suo testo). Qualcuno, dentro Anasf e per interessi personali, aveva cercato di tirare Bufi per la giacchetta, ma il presidente dell’associazione dei pf ha tenuto la bara dritta e il risultato ottenuto è importante.

LA VICE PRESIDENZA – Con la nomina a vicepresidente di Marco Tofanelli, segretario generale di Assoreti, a fianco della Rabitti Bedogni si siede un profondo conoscitore dei meccanismi giuridici della distribuzione. Il suo sarà un contributo certamente importante in questo momento di trasformazione dell’Apf verso quella “casa della consulenza” che metterà insieme promotori finanziari e consulenti indipendenti, superando una dicotomia che non ha più ragion d’essere. Giovanna Giurgola Trazza lascia la presidenza dell’Apf e sia le associazioni che lo compongono sia tutti i promotori finanziari devono dirle “grazie”. La sua esperienza maturata in Consob e la sua lucidità pacata ne hanno fatto il presidente ideale nella fase di nascita e di lancio dell’Organismo. I risultati ottenuti da lei (e dal suo staff coordinato da Giuseppe Capobianco) in sei anni sono sotto gli occhi di tutti. E sono un bell’esempio di come anche in Italia pubblico e privato possono insieme fare una squadra vincente se gli obiettivi sono chiari e gli interessi personali restano lontani.

Di seguito, la nota diffusa dopo l’assemblea di Apf.

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