Mossa a BLUERATING sulla sua nomina in B. Generali: “Così ripenserò l’advisory”

È stato il colpo dell’estate sul fronte dei reclutamenti. L’arrivo di Gian Maria Mossa tra le fila dei manager di Banca Generali ha attirato non poca attenzione nel settore ed ora ci si interroga sulle prossime iniziative dalla squadra capitanata da Piermario Motta. I primi passi della nuova strategia li rivela proprio il (quasi) trentanovenne, neo condirettore generale, in una prima intervista esclusiva a BLUERATING.

Innanzitutto partiamo dalla sua svolta: cosa l’ha spinta dopo sette anni in Fideuram, società ai vertici per masse nel mondo delle reti in Italia, a passare in Banca Generali?
Le esperienze passate, prima in Ras-Allianz e poi in Fideuram sono state entrambe molto importanti e stimolanti, dove ho potuto crescere circondato da grandi professionalità. L’eccellenza nei risultati di Banca Generali e il forte dinamismo dall’impronta della gestione di Motta sono noti nel nostro settore e ad un certo punto il richiamo al desiderio di una nuova sfida e allo sviluppo di una realtà ricca di talenti hanno finito per prevalere.

Da condirettore generale con la supervisione delle reti su cosa vuole puntare?
Dal mio ingresso, avvenuto a luglio, ho subito trovato un ambiente entusiasta, rapido e molto professionale. Al fianco di un manager d’esperienza come Giancarlo Fancel (condirettore generale per l’area banca) mi è stato facile focalizzare i punti di forza della banca, per non parlare della delle reti e delle sue direzioni dove ho riscontrato profili di grande standing, efficienza e determinazione. Per quanto riguarda i progetti, le novità sul tavolo sono parecchie, stiamo lavorando tutti assieme per arrivare a proporre livelli di servizio innovativi e con pochi eguali nel panorama nazionale. Credo infatti che quanto maturato nelle esperienze passate su questo fronte e la qualità della rete rappresentino un binomio vincente che ci porterà veramente ad una nuova frontiera della consulenza che sarà un unicum sul mercato.

Di cosa si tratta, ci può raccontare i contorni?
Le linee guida le abbiamo presentate alla nostra recente convention dove ho avuto modo di trovare un’accoglienza fantastica nella squadra dei financial planner e private banker della banca. Stiamo preparando in modo serrato un nuovo concetto di advisory, intesa non più come semplice comparazione e analisi dei portafogli, ma come punto di partenza per un assessment dettagliato delle esigenze del nostro cliente. Saremo in grado nei prossimi mesi di rilasciare una serie di strumenti, applicazioni informatiche in primis ma anche partnership con interlocutori prestigiosi, che agevoleranno l’efficientamento della consulenza dei nostri professionisti verso i clienti. Dalla sfera famigliare, al lavoro, al mondo dell’impresa, saremo in grado di proporre le migliori soluzioni ai bisogni dei nostri risparmiatori siano essi orientato all’asse ereditario nel tema del passaggio generazionale, al supporto e alla valorizzazione del patrimonio immobiliare, o al monitoraggio accurato del proprio portafoglio complessivo con la possibilità di interfacciarsi anche alle posizioni detenute presso istituti terzi. Si tratta di un progetto molto ben articolato con ogni singolo livello di servizio accreditato di specifiche professionalità a disposizione dei consulenti e dei loro clienti.

Sembra quasi una consulenza “esponenziale”, rafforzerete quindi il team?
La consulenza la fanno i nostro eccellenti financial planner e private bankers; noi stiamo lavorando per creare una struttura alle loro spalle rafforzata per fornire a servizi esclusivi, non riscontrabili ad oggi sul mercato, capace di rispondere in modo versatile ed ottimale alle esigenze complessive dei clienti. E certamente questi sforzi porteranno ad un allargamento della squadra con innesti focalizzati su determinate competenze e, come dicevo, ad accordi di primaria importanza con importanti professionisti. Stiamo infatti per inserire un manager giovane e molto capace che sarà in grado di dare coordinare e imprimere la sua impronta d’esperienza a questo servizio. Avremo poi una vasta gamma di novità nei prodotti di investimenti molto interessanti per le opportunità di diversificazione di portafoglio dei clienti su cui alzeremo il velo nei prossimi mesi.

Dal fronte del reclutamento cosa dobbiamo attenderci?
La politica di reclutamento di Banca Generali è la migliore del Paese; i responsabili di rete e la struttura manageriale della rete sono una “Formula1”. Non sono frasi di circostanza, ma sono i numeri a dirlo. Quasi 19 milioni pro capite di portafoglio medio è un valore al top del settore e anche la produttività, con una raccolta che in 8 mesi a oltre 1,7 miliardi ha già superato l’anno record del 2102, colloca i nostri circa 1.450 financial planner e private bankers in cima alla categoria. Quest’anno sono stati inseriti finora 54 professionisti che sono stati in grado di veicolare quasi un miliardo di masse. La filosofia della qualità sulla quantità continua ad essere un tratto distintivo della banca e continueremo su questo binario.

Sta arrivando anche un nuovo responsabile per il private banking, cosa mi dice?
La riorganizzazione disegnata dall’amministratore delegato ha gettato le basi per ulteriore slancio nella banca portando, tra le novità, anche Stefano Grassi alla direzione finanziaria, dopo l’egregio lavoro fatto insieme al sales manager Bruno Manera nel private, tanto che risulta essere in pochi anni già una delle realtà più riconosciute e affermate sul mercato. Stiamo aspettando un manager quarantenne di talento, determinazione e forte specializzazione nel mondo internazionale dell’asset management e dei prodotti di investimento che sarà un ulteriore punto di forza della squadra.

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