Genesi sim nel pantano: perdite, soci divisi e matrimonio in stand by

AUMENTO DI CAPITALE – Non c’è pace per Genesi sim. Guidata da Alfredo Sangiovanni, la sim basata a Napoli, attiva nella consulenza e con una sua rete di promotori finanziari, ha appena lanciato un nuovo aumento di capitale di 600mila euro dopo che il primo varato nella scorsa primavera non è stato sottoscritto. E mentre le perdite del 2012 si allargano rispetto a un anno prima, si fa più in salita il progettato matrimonio con Valore Italia, holding quotata all’Aim che controlla fra l’altro Ipb sim.

IL BILANCIO 2012 – Andiamo con ordine. Anzitutto il bilancio 2012 che, approvato pochi giorni fa dai soci, ha segnato una perdita di 747.703 euro rispetto al rosso di 690.463 euro dell’esercizio precedente a fronte di commissioni attive quasi stabili a oltre 1,1 milioni, anche se la raccolta netta è stata positiva per 8,5 milioni con un progresso del 10,5% sul 2011. C’è da dire che il risultato finale è stato decisamente peggiore rispetto al budget che prevedeva un passivo di poco più di 340mila euro.

IL POSSIBILE FUTURO – Compilando il bilancio, gli amministratori hanno redatto alcune cifre sul possibile futuro: da una parte, se non andasse in porto il deal con Valore (con il conferimento di Genesi sim in Ipb sim), ci sarebbe l’avvio della liquidazione – possibilità esplicitata per la prima volta – e il 2013 si chiuderebbe in perdita per 418.256 euro. Dall’altro viene contemplata anche la possibilità di continuare ad andare avanti, ma in tal caso servono nuove risorse da parte dei soci per 600.000 euro per realizzare un business plan che prevede nel 2014 perdite ridotte a 241.769 euro e oltre 1,5 milioni di commissioni attive.

L’ASSEMBLEA STRAORDINARIA – Il bilancio è stato comunque approvato, anche se non all’unanimità dei soci. E pochi giorni fa – aspettando che Valore Italia sciolga la riserva – si è tenuta un’assemblea straordinaria che, evidenziando come oltre al rosso del 2012, nei primi sette mesi di quest’anno sono emerse nuove perdite per 326.145 euro che portano il patrimonio netto a 202.700 euro, quindi sotto la soglia del minimo richiesto dalla Banca d’Italia. Di qui il varo di un nuovo aumento di capitale da 600.000 da sottoscrivere il più velocemente possibile, vista la situazione. Ma in assemblea solo il socio Sangiovanni ha fatto la sua parte, versando 3.618 euro. Cosa faranno gli altri soci?

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