Né Milano né Bologna: l’inchiesta Brontos su UniCredit va a Roma

LA COMPETENZA VA A ROMA – Il procedimento Brontos, che vede indagato per frode fiscale l’attuale presidente di Mps Alessandro Profumo in qualità di ex top manager di UniCredit, è di competenza del Tribunale di Roma. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione risolvendo così il conflitto di competenza territoriale sollevato dal giudice dell’udienza preliminare (gup) Maurizio Millo. Dopo che la Procura di Milano aveva svolto le indagini e chiesto il rinvio a giudizio, il caso era arrivato davanti al giudice monocratico della seconda sezione penale del Tribunale di Milano Maria Antonietta Monfredi, la quale il 23 novembre del 2012 dispose il trasferimento degli atti alla Procura di Bologna.

IL PASSAGGIO A BOLOGNA – Il pm emiliano Giuseppe Di Giorgio a quel punto aveva ripreso il fascicolo e rinnovato la richiesta di rinvio a giudizio per i 20 indagati il 6 maggio di quest’anno. Ma l’11 giugno il gup Millo ha deciso di inviare gli atti alla Corte di Cassazione, ritenendo che neanche Bologna fosse competente sulla vicenda. Al centro dell’indagine ci sono una serie di operazioni che, per l’accusa, avrebbero permesso a UniCredit di pagare meno tasse nel periodo compreso tra il 2007 e il 2009. Stando all’ipotesi formulata dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo, che ha svolto le indagini, il gruppo bancario avrebbe effettuato alcune operazioni di finanza strutturata con società lussemburghesi di Barclays per mascherare utili, facendoli figurare come dividendi, quindi soggetti a una aliquota fiscale più bassa, generando però in questo modo una maxievasione fiscale da 245 milioni di euro.

LE ACCUSE – L’accusa nei confronti degli indagati è di frode fiscale e ostacolo all’attività investigativa. Gli atti ora saranno trasmessi alla Procura di Roma, che dovrà valutare se rinnovare la richiesta di rinvio a giudizio.

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