Generali, buonuscita da 6,1 milioni di euro per Raffaele Agrusti

BUONUSCITA DA 6,1 MILIONI – L’ex direttore generale, chief financial officer e dirigente del gruppo Generali, Raffaele Agrusti (nella foto), ha percepito una buonuscita da 6,1 milioni di euro per lasciare il Leone di Trieste (qui la notizia precedente). Lo ha annunciato la stessa società in una nota diffusa su richiesta della Consob (qui il documento completo). In patricolare, precisa Generali, l’accordo per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro con Agrusti prevede, in aggiunta alle normali spettanze di fine rapporto e a fronte del recesso della società al 31 dicembre 2013 e della rinuncia da parte di Agrusti alla relativa impugnazione: un’indennità sostitutiva di 12 mesi di preavviso, pari a 1,8 milioni di euro lordi, e di 3,38 milioni di euro lordi a titolo di incentivazione all’esodo (quest’ultimo importo è calcolato sulla base della politica sulla remunerazione della società e corrisponde a 24 mensilità della retribuzione ricorrente). Non sono invece previsti dall’accordo rinunce o manleve a favore di Agrusti  diverse dalla normale disciplina contenuta nel Ccnl né patti di non  concorrenza.

RISOLUZIONE CONSENSUALE DEL RAPPORTO DI LAVORO – La decisione di accordarsi su una risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, spiega Generali, è stata presa tenendo in considerazione “il rischio che una soluzione contenziosa conducesse a  conseguenze più onerose per la società e l’esigenza di un percorso di uscita del  manager che ne assicurasse transitoriamente la collaborazione, secondo  modalità e tempistiche concordate”. Agrusti, così come l’ex a.d. Perissinotto, sono considerati i principali artefici di alcuni investimenti in private equity e fondi alternativi effettuati in passato e rispetto ai quali “si sono evidenziate irregolarità sul fronte della governance interna”, segnala la compagnia.

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