I promotori sono i migliori amici del private italiano

Alle reti di promozione finanziaria si può ricondurre ormai il 12% degli asset del private banking in Italia. Le reti di promozione rappresentano, per dimensioni, la terza tipologia di operatori dopo le grandi banche commerciali e le banche d’affari straniere. Ma veniamo ai numeri: Banca Fideuram, secondo i dati di Magstat Consulting, da sola detiene il 5,5% del mercato private servito in Italia e una quota del 46,8% del mercato gestito delle reti di promotori finanziari specializzate nel private banking.

Nei primi sei mesi dell’anno il gruppo guidato da Matteo Colafrancesco ha più che raddoppiato la raccolta netta, con un flusso di 1,6 miliardi a livello di gruppo. Risultati importanti anche per Banca Generali Private Banking: i 660 milioni registrati in otto mesi significano un aumento del 65% della raccolta rispetto allo stesso periodo del 2012. Le masse amministrate hanno superato gli 11,5 miliardi e il numero di private banker è salito a 310. Un’altra rete, FinecoBank, ha un patrimonio gestito nel segmento private che attualmente è di 14 miliardi, su un totale di 41 miliardi, un dato che la pone tra i primi player di questo segmento in Italia. A fine agosto, infine, il totale raccolta netta di Mediolanum Private Banking è stato di 827 milioni, con una componente gestita che ammonta a 637 milioni.

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