Intesa Sanpaolo, l’utile scende a 640 milioni nei nove mesi

UTILE IN CALO – Il gruppo Intesa Sanpaolo ha chiuso i primi nove mesi del 2013 con un utile netto consolidato di 640 milioni di euro, rispetto agli 1,68 miliardi dei primi nove mesi del 2012 (che comprendevano 173 milioni di beneficio fiscale connesso al rimborso), mentre nel solo terzo trimestre il risultato netto si attesta a 218 milioni di euro (116 milioni nel secondo trimestre 2013). Se si escludono le principali componenti non ricorrenti, evidenzia Intesa Sanpaolo, l’utile netto normalizzato è pari a 854 milioni di euro nei primi nove mesi del 2013  (1,272 milioni nei primi nove mesi del 2012) e a 194 milioni nel terzo trimestre (268 milioni nel secondo trimestre).

GLI ALTRI DATI DI BILANCIO – I proventi operativi netti sono stati pari nei nove mesi a 12,35 miliardi di euro, in diminuzione del 7,7% su anno, mentre gli interessi netti si sono attestati a 6,09  milioni, in calo del 15,9% su anno e commissioni nette sono state pari a 4,5 miliardi di euro, +13,9% su anno. Gli oneri operativi sono ammontati a 6,15 miliardi di euro, -7% rispetto ai primi nove mesi del 2012, conseguente a una riduzione del 9,4% per le spese del personale e del 5,7% per le spese amministrative e a un aumento del 7,4% per gli ammortamenti. Conseguentemente, il risultato della gestione operativa è stato pari a 6,2 miliardi di euro, in diminuzione dell’ 8,4%, con un cost/income ratio al 49,8%, in confronto al 49,4% dei primi nove mesi del 2012.

COEFFICIENTI PATRIMONIALI – Quanto ai coefficienti patrimoniali, il core tier 1 si è attestato al 12,1% e il tier 1 al 13%.

UN CONTESTO DI MERCATO DIFFICLE – I risultati del gruppo nei primi nove mesi del 2013 “riflettono un contesto di mercato difficile e l’attuazione di una politica particolarmente rigorosa e prudenziale di ulteriore rafforzamento dello stato patrimoniale già solido e in particolare degli accantonamenti”, ha spiegato Intesa Sanpaolo. Una politica, ricorda la banca, attuata “anche in previsione della verifica della qualità degli attivi e dello stress test che verranno condotti prossimamente sulle banche europee dalle autorità preposte”.

IL NUOVO PIANO D’IMPRESA – Il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha evidenziato: “la distribuzione dei dividendi continua a essere una priorità: gli accantonamenti sin qui effettuati sono in linea con quelli dello scorso anno, nel quale erogammo complessivamente 832 milioni di euro. La distribuzione del dividendo resta in ogni caso soggetta al contesto esterno e alle norme e provvedimenti delle autorità di controllo. In sintesi, con riferimento alle priorità fissate all’inizio di quest’anno, possiamo dire di aver raggiunto i nostri obiettivi. Tuttavia, ora è il momento di guardare al futuro e a come generare ulteriore valore”. La prossima primavera sarà varato il nuovo piano d’impresa targato Messina, che coinvolgerà le 94 mila persone del gruppo. Il piano sarà “focalizzato sulla creazione di valore con il conseguimento nel medio periodo di un rendimento superiore al costo del capitale per il gruppo e per ciascuna business unit”, spiega Intesa.

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