Le vicende dei grandi manager tra successi e clamorosi flop

SUCCESSI E INSUCCESSI – L’acronimo “top-flop” può essere declinato anche in modo diverso: “Successi e insuccessi, equilibri di vita”. Il successo induce in molte circostanze le persone a una smisurata fiducia nei propri mezzi, atteggiamento che inevitabilmente li spinge a commettere errori fino al disastro. Per arrivare al successo usualmente il percorso è lungo, faticoso e necessita del contributo degli altri. Viceversa, il percorso dal successo all’insuccesso è molto veloce: è una sorta di “tonfo”. La persona di successo, utilizzando la sua leadership e la creatività, ha la capacità di anticipare i tempi, spaccando il mondo delle convenzioni. Nel palmarès dei “top-flop” ho scelto un caso che mi riguarda da vicino.

JOHN REED
– Nel 2008 John Reed, ceo storico della grande banca americana Citigroup e banchiere molto apprezzato dalla comunità economico-finanziaria, concesse una significativa intervista alla rete televisiva Blomberg per evocare una sorta di revisionismo relativo all’operazione di “merger” tra Citigroup e Travellers, di cui lo stesso Reed è stato parte attiva. Per dare un significato aderente alla realtà dell’operazione con evidenti motivazioni strategiche, ritengo opportuno contestualizzare le deci-sioni prese. Chi scrive non c’era, ma è certo che le decisioni sono state adottate in base anche a consulenze da parte di advisor, che avranno prodotto fiumi di documenti che nessuno ha letto e/o consultato, e di qualche “Solone” amante delle novità. Gli anni in cui Citi e Travellers hanno deciso la fusione sono stati caratterizzati da un’ubriacatura generalizzata da fusioni e acquisizioni. Motivo? Crescere rapidamente pensando che 2 più 2 non faccia 4 ma 6.

DIFFERENZE DI CULTURA DI IMPRESA – Errato? Anche nel mondo della finanza si pensava che le fusioni con le attività assicurative potessero essere una via di crescita correlata. Questa tendenza si rivelò, anche per Citi e per il suo condottiero Reed, un trappolone. Il limite era rappresentato dalle consistenti differenze di cultura di impresa. La decisione, dopo un percorso travagliato con gravi conseguenze strategiche ed economiche soprattutto per Citi, fu di tornare alle origini e che ciascuna organizzazione riprendesse il suo percorso. Nel frattempo Reed lasciava Citi, certamente per diversa visione nel management del nuovo gruppo bank-insurance. Nonostante il flop, il valore di Reed resta quello di un importante personaggio che ha segnato la sua epoca. Oggi Reed dichiara che operazioni nelle quali intervengono culture così dissimili non devono esser replicate e che “si scusa per il disagio provocato ai colleghi rimasti in Citi”. E così, dopo un breve periodo come presidente del Nyse, Reed è approdato nell’Olimpo del mondo accademico come presidente del prestigioso Massachusetts Institute of Technology.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!