Contratto dei bancari, l’Abi ribadisce: bisogna tutelare la redditività

LE BANCHE PER IL PAESE – “Senza strategie di riforma più ambiziose e coraggiose nell’ambito di consistenti tagli alla spesa pubblica, delle privatizzazioni, delle dismissioni, della fiscalità e della regolamentazione, la mancata crescita dell’economia italiana resterà a lungo uno dei principali problemi con cui confrontarci. Con il risultato di una ulteriore perdita di competitività internazionale e, soprattutto, di posti di lavoro”. È questa la valutazione del presidente dell’Abi Antonio Patuelli, che mercoledì 20 novembre ha partecipato alla tavola rotonda “Le banche per il Paese”, nel corso della settima tappa a Modena, dopo Cuneo, Vicenza, Ancona, Viterbo, Lecce e Messina, del Road Show Italia. Ricordando che banche e imprese si trainano a vicenda e nella crisi soffrono allo stesso modo, Patuelli ha ribadito che “in un quadro di scarsa redditività, il mondo bancario sta compiendo sforzi enormi nel sostegno all’economia, pur scontando livelli di sofferenze salite ormai ai livelli massimi dal 1999″.

IL CONTRATTO DEI BANCARI – E a proposito di scarsa redditività, all’inizio della settimana il direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini, al segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni che ha chiesto all’Abi di aprire una trattativa con i sindacati in merito alla disdetta del contratto dei bancari, ha risposto così: “siamo pronti a sederci attorno a un tavolo per tutelare l’occupazione e per recuperare produttività e redditività. La disdetta non aveva alcun secondo fine come è stato in alcuni casi interpretato. A fronte di un rinnovo del contratto così complesso, bisogna avere più tempo possibile e sedersi attorno a un tavolo in cui tratteremo di due temi: l’adeguamento del Fondo di Solidarietà alla riforma Fornero e il rinnovo del contratto“. Il direttore generale dell’Abi ha concluso: “più tempo perdiamo più sarà difficile trovare una soluzione condivisa”.

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