SCADENZE FISCALI PER I PROMOTORI – Fine anno, tempo di scadenze fiscali: BLUERATING ha chiesto alle principali società italiane quanto possa pesare il fisco sull’attività dei promotori finanziari e quali attività in particolare siano svolte dalle mandanti nei confronti delle proprie reti di professionisti. Un tema particolarmente “spigoloso” e delicato, il che spiega forse la reticenza riscontrata da parte di molte delle società contattate che hanno preferito declinare. Non così Veneto Banca, che ci ha segnalato nel dettaglio l’operatività fiscale svolta nei confronti dei suoi advisor.
VENETO BANCA – In particolare, l’istituto guidato dall’amministratore delegato Vincenzo Consoli, che controlla Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni (la cui rete, secondo gli ultimi dati disponibili dell’Apf, risulta composta da 163 professionisti) e Banca Ipibi Financial Advisory (che sempre secondo gli ultimi dati Apf è formata da 198 promotori), provvede alla fatturazione per nome e per conto del promotore finanziario, come da autorizzazione inserita nel proprio contratto di agenzia, con l’applicazione della contribuzione fiscale comunicata dal promotore stesso (per esempio, relativa alla presenza di collaboratori, o al regime fiscale di contribuente minimo e così via).
STUDI DI SETTORE – La banca fornisce poi, su richiesta del promotore, tutti i dati relativi agli studi di settore e provvede al versamento della contribuzione di competenza della banca all’Enasarco (pari al 50% della contribuzione complessiva, che varia in base alle provvigioni corrisposte al promotore tra un minimale contributivo annuo che per il 2013 è di 800 euro e un massimale di 4.468,75 euro, di cui 2.234,37 restano dunque a carico del promotore). Infine, Veneto Banca provvede direttamente al versamento delle ritenute d’acconto Irpef (al momento pari al 23%) sul 50% delle provvigioni corrisposte e alla relativa certificazione annuale (standard per tutti i fornitori).