Un nuovo Statuto per Bankitalia, si conclude l’iter di approvazione

NUOVO STATUTO PER BANKITALIA – Con l’emanazione del decreto del presidente della Repubblica del 27 dicembre scorso, si è concluso l’iter di approvazione delle modifiche allo Statuto della Banca d’Italia, indotte dal decreto legge 133/2013. Lo comunica l’autorità stessa. Lo Statuto contiene le norme relative alla struttura, all’organizzazione e all’amministrazione della Banca d’Italia, ne indica la natura giuridica di “istituto di diritto pubblico”, richiama il contesto istituzionale europeo nel quale l’autorità è inserita e, analogamente a quanto previsto per la Banca centrale europea, esplicita il principio dell’indipendenza della Banca d’Italia nell’esercizio delle sue funzioni e nella gestione delle finanze. Lo Statuto, si legge poi nella nota della Banca d’Italia, introduce un espresso richiamo ai principi di funzionalità ed efficienza, cui deve ispirarsi la struttura organizzativa centrale e periferica.

COSA CAMBIA – Le principali innovazioni riguardano l’aumento di capitale a 7,5 miliardi di euro mediante l’uso delle riserve statutarie, la limitazione dei diritti economici dei partecipanti alla distribuzione di dividendi annuali, a valere sugli utili netti, per un importo non superiore al 6% del capitale, i soggetti legittimati a detenere quote del capitale di Bankitalia, l’introduzione di un limite individuale al possesso di quote del capitale e la sterilizzazione dei diritti di governance ed economici per la parte detenuta in eccesso rispetto a tale limite e la facoltà per la Banca d’Italia di acquistare quote in via temporanea, al fine di favorire il rispetto del limite partecipativo.

GLI ORGANI – Lo Statuto ribadisce il principio, costantemente seguito nella prassi, che l’Assemblea dei partecipanti e il Consiglio superiore non hanno alcun potere di intervento sull’esercizio delle funzioni istituzionali di Bankitalia, confermando la validità del sistema di governo dell’Istituto, che ne ha assicurato negli anni l’autonomia e l’indipendenza. Per quanto riguarda il Consiglio superiore, viene recepita l’indicazione legislativa di istituire al suo interno un Comitato nomine, con il compito di vagliare il possesso, da parte dei candidati alla nomina o alla rielezione, di specifici requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza. I requisiti, espressamente enunciati nello Statuto, recepiscono le prassi “rigorose e altamente selettive” fin qui seguite da Bankitalia. La nota ribadisce, infine, l’importanza dell’indipendenza e dell’assenza di conflitti di interesse.

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