CONSULENTIA 2014 – “Consulenti” di fatto, lo diventino di nome

CONSULENTIA 2014 AL VIA – Si apre oggi a Roma “Consulentia 2014 – Professionisti in capitale”, momento di incontro e di condivisione voluto e organizzato da Anasf, l’associazione nazionale dei promotori finanziari presieduta da Maurizio Bufi. Due giorni di incontri e tavole rotonde che di certo serviranno ad attivare contatti e riflessioni utili alla professione. BLUERATING ci sarà, garantendo un’attenta copertura. A poche ore dall’apertura dei lavori, ecco intanto la riflessione del nostro direttore Andrea Giacobino (nella foto).

Maurizio Bufi, presidente di Anasf, ha avuto coraggio intitolando “Consulentia” l’evento che l’associazione nazionale italiana dei promotori finanziari terrà a Roma il 6 e il 7 febbraio. Il coraggio sta nell’aver gettato il cuore oltre l’ostacolo che risiede nel nome stesso di “promotore” e in tutto quello che esso comporta ed evoca nelle attitudini e nella testa del risparmiatore finale e, perché no, dell’opinione pubblica. Una designazione che rimanda necessariamente alla tecnica della vendita pura e semplice, secondo le regole di un porta-a-porta spesso frettoloso e sempre interessato di chi vuole piazzare al cliente il prodotto magari meno redditizio, ma certamente più remunerativo per chi lo colloca.

Sta qui, nel nome stesso di “promotore” una ragione non secondaria per cui il patrimonio totale dato in gestione dai risparmiatori italiani ai pf si mantiene da anni sulla soglia dei 6-7miliardi di euro erroneamente considerata “fisiologica” perché non pare pronta a crescere, nonostante la dilagante sfiducia dei nostri concittadini nel servizio offerto dalle banche. E sempre nel nome di promotore risiede pure il motivo per cui quando uno dei – pochi – professionisti disonesti di questo settore “scappa con la cassa”; allora – e solo allora – i grandi media si occupano della categoria.

Consulentia”, invece, intende andare oltre il nome di promotore che rimanda anche ad alcuni disastrosi episodi della finanza garibaldina italiana degli Anni Ottanta, tali che portarono il legislatore a denominare così i professionisti del risparmio. “Consulentia” vuole, al contrario, gettare un ponte verso il futuro della professione che non può che risiedere in un concetto di consulenza a 360 gradi, tale da coinvolgere l’ex promotore finanziario nell’intero ciclo di vita del suo cliente, individuandone anzitempo i bisogni e solo così essendo in grado di offrirgli la più ampia gamma di soluzioni possibili – e trasparenti – di investimento.

“Consulentia” è quindi, anche, motivo e occasione di una ragionata sfida al legislatore invitandolo a cambiare nome ai promotori finanziari (basta una lieve modifica all’articolo 35 del Testo unico della finanza) indicandoli d’ora in poi come “consulenti”. Un primo passo necessario per costruire poi, attorno all’attuale Organismo per la tenuta dell’Albo dei promotori finanziari (Apf), quella casa comune della consulenza che metterà insieme gli attuali pf e i cosiddetti advisor “fee only”. È evidente che questa unificazione comporterà anche la concentrazione dell’attività di vigilanza in capo al nuovo organismo.

Non sarà un processo facile e veloce. Anche perché in Italia le questioni di nome spesso nascondono altre vicende di perdita di posizioni di potere. Ma nel caso degli attuali “promotori finanziari” non rischia di avvenire niente di tutto questo. Le diverse associazioni, la Consob e il ministero dell’Economia e delle Finanze e devono rendersi conto che il cambio di denominazione è la semplice presa d’atto di una realtà che esiste già da anni e che fa di questi professionisti dei consulenti a tutto tondo e non più dei puri venditori. Consulenti, insomma, sono già di fatto: è giusto che lo diventino anche di nome.

Leggi l’editoriale anche sul numero di febbraio del mensile BLUERATING.

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