Reti pf, scossoni ai vertici Bpvi e Bnl

TERREMOTO IN DUE IMPORTANTI BANCHE – Terremoto ai piani alti delle reti di promotori finanziari di due importanti banche. Con una decisione inaspettata, comunicata ieri ai suoi colleghi con una lunga e appassionata mail, Carmelo Salamone ha lasciato la guida della rete pf di Banca Popolare di Vicenza. E, secondo quanto risulta a BLUERATING, assumerà la direzione commerciale della rete pf di Bnl Bnp Paribas, attualmente in fase di start up, mentre il business verrà presidiato nello sviluppo della rete da Stefano Colasanti, manager di lungo corso della banca, ex Poste Italiane e Intesa Sanpaolo, attualmente “head of human resources costs and staff planning, mobility, recruting & employer branding”. Alla guida del progetto rete c’è Ferdinando Rebecchi, ex Banca Euromobiliare. Salamone aveva assunto l’incarico in Bpvi lo scorso anno, provenendo dalla guida della rete pf della controllata siciliana Banca Nuova.

L’ADDIO DI CARMELO SALAMONE
– “Vi comunico”, dice Salamone nella mail, “che venerdì prossimo 21 febbraio sarà il mio ultimo giorno di lavoro nel gruppo Banca Popolare di Vicenza. Di questi quasi 14 anni di lavoro nel gruppo, porterò con me il ricordo indelebile di ciascuno di Voi, dei vostri volti – professionisti, ma soprattutto uomini e donne – che hanno sognato e sono riusciti a essere attori protagonisti dello spazio che questo gruppo si è ritagliato in un mercato ricco di complessità; quanto insieme si è costruito non si può, infatti, certamente circoscrivere ai numeri pur importanti e necessari di un bilancio”.

LE PERSONE VALGONO PIU’ DEI LORO PORTAFOGLI
– “I risultati commerciali e i numeri”, prosegue la mail di Salamone, “sono la base di cui una rete di promotori finanziari deve fondarsi e alimentarsi, ma non lasciate mai che siano questi a definirvi come professionisti, piccoli o grandi che appaiano; io che vi conosco lo posso affermare con certezza: voi valete molto di più dei vostri portafogli e questo, a mio avviso, deve essere uno stimolo a fare sempre di più e meglio; lo dovete a voi stessi, alle vostre famiglie e lo dovete a questo gruppo che immagina e progetta con voi il proprio futuro. Ho lavorato”, conclude il manager dimissionario, “per essere – e spero di esserlo stato – una persona che ha inciso positivamente nel cammino della vita di ciascuno; mi scuso con chi così non è stato, certamente non è mancata la mia intenzione; la mia crescita è stata direttamente proporzionale alla vostra crescita e di questo vi ringrazio. Un abbraccio e in bocca al lupo”.

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