Promotori, Rufini (Felsa Cisl): serve un unico contratto per la categoria

UN CONTRATTO PER I PROMOTORI FINANZIARI – Tra poco meno di una settimana, martedì 25 febbraio, a Roma si parlerà della pubblicazione “Il rapporto di lavoro dei promotori finanziari”, realizzata dalla Felsa Cisl con la collaborazione di Fiba Cisl (qui la notizia precedente). Il testo contiene un’analisi del settore svolta da Mauro Rufini (nella foto), responsabile nazionale dei promotori finanziari della stessa Felsa Cisl, nella quale si ribadisce la necessità di un contratto collettivo per la categoria. BLUERATING ha contattato Rufini per avere qualche anticipazione.

Rufini, da quale intuizione è nato il suo libro?
Mancava un testo che parlasse alla categoria dei loro diritti e analizzasse tutte le clausole più ricorrenti dei contratti di agenzia redatti dagli intermediari evidenziandone le differenze con quelli degli agenti di commercio e aiutasse a una lettura attenta e critica. Un’esperienza maturata dai tanti contatti e incontri avuti con i promotori stessi, rispondendo a un’esigenza da loro assai sentita.

Quale riscontro ha avuto finora?
Abbiamo avuto già tante richieste e un largo apprezzamento, al punto che stiamo già pensando a una prima ristampa. È uno strumento a disposizione innanzitutto dei promotori nostri iscritti, ma non solo.

Perché il tema del contratto per i promotori finanziari è ancora vivo e presente? In altre parole, perché serve il contratto?
Secondo noi occorre un set di regole normative di base comuni da sancire attraverso la contrattazione, il confronto tra istituti, banche, reti e le rappresentanze dei lavoratori, per dare alcune omogenee e fondamentali tutele di base e strumenti partecipativi (salario, previdenza, bilateralità, welfare, formazione, azionariato, eccetera), al di là della condizione contrattuale di dipendenti e/o autonomi. Occorre andare verso un contratto per la categoria. C’è già nel settore una positiva esperienza in Banca Popolare Etica, che ha portato nel 2012 alla stipula del primo contratto per i promotori finanziari che benché individuale, viene sottoscritto sulla base di un modello collettivo, condiviso con la banca mandante, orientato alla valorizzazione e tutela di queste figure.

Qual è la posizione delle aziende, con cui lei si confronta, sulle sue proposte?
La posizione delle aziende finora è di sostanziale chiusura. Ma, diversi fattori tra i quali il tema delle remunerazioni e l’ingresso massiccio dei bancari, secondo noi dovrà portare le mandanti a rivedere questa posizione. Siamo impegnati ad avviare una fase di confronto per richiedere un contratto per la categoria.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: