Credem vede scendere l’utile ma conferma il dividendo

UTILE A 116 MILIONI – Credem ha chiuso il 2013 con un utile netto di 115,9 milioni di euro, in calo del 4,4% su anno a causa di un effetto fiscale non ricorrente: al netto dell’impatto negativo derivante dall’addizionale Ires decisa dal governo a fine 2013, l’utile netto sarebbe in crescita del 7,1% a 129,8 milioni, ha fatto sapere l’istituto, che ha comunque confermato il dividendo a 0,12 euro per azione. Il risultato operativo è salito del 3,8% a 346,8 milioni dopo un margine di intermediazione di 995,3 milioni (+2,5%) e costi di 613,3 milioni (+1,5%). Le rettifiche nette di valore su crediti sono state pari a 120,3 milioni, in crescita del 35% rispetto a 89,1 milioni di euro a fine 2012 risentendo dell’indebolimento del quadro economico complessivo e a fronte di un rafforzamento dei criteri di valutazione dei crediti non performing. Il rapporto delle sofferenze nette sugli impieghi è salito all’1,6% da 1,3%, pur restando sotto la media del sistema, con un livello di copertura delle sofferenze al 58,2% da 55,4%. I crediti problematici totali netti sono stati pari a 788,4 milioni da 714,6 milioni.

GLI INDICATORI PATRIMONIALI – Sul fronte patrimoniale, il core Tier 1 risultava pari al 9,9% “con la sola capitalizzazione degli utili generati dal gruppo senza ricorso ad alcun aumento di capitale negli ultimi cinque anni”, specifica l’istituto. Sul fronte della liquidità la banca ha inoltre fatto sapere che ad oggi ha rimborsato 2,5 miliardi di euro di prestiti Ltro della Bce su 5 miliardi complessivi. Credem è tra le banche italiane sottoposte agli asset quality review della Bce in vista della vigilanza unica europea.
 
 

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