Una vita in un libro: Ennio Doris si racconta (tra Mediobanca e Matteo Renzi)

UNA VITA IN UN LIBRO – Una storia che ripercorre la vita di una famiglia e le vicende della finanza degli ultimi anni, compreso lo snodo fondamentale di Lehman Brothers. Martedì 18 marzo, il fondatore di Mediolanum e presidente dell’omonima banca Ennio Doris ha presentato a Milano il suo libro autobiografico “C’è anche domani” (vai qui per la notizia precedente). Solo posti in piedi alla Mondadori del Duomo, per una presentazione editoriale che è stata un’occasione per fare il punto e che ha seguito di pochi giorni la convention in cui Banca Mediolanum ha incontrato i suoi promotori finanziari provenienti da tutta Italia. L’evento ha anche offerto lo spunto per parlare di Italia, di ripresa economica, di governo. “Faccio il tifo per Renzi, è il futuro”, ha dichiarato Doris. Ma la stima verso Silvio Berlusconi, socio di una vita dopo l’incontro casuale a Portofino (oggi Fininvest è al 35,13% di Mediolanum, n.d.r.), non viene meno, anche dopo che la sentenza della Cassazione, che ha confermato l’interdizione dai pubblici uffici per due anni.

Nel video, il presidente Doris dice la sua sulla ripresa e sul nuovo governo.


UN PATTO PER MEDIOBANCA
– Prima che la presentazione avesse inizio, il presidente di Banca Mediolanum ha concesso alcuni minuti ai giornalisti rispondendo a qualche domanda su Mediobanca. Un patto serve, ha detto, ma una quota bassa favorisce l’appetibilità della banca. “Io sono favorevole a un patto comunque”, ha risposto a chi gli chiedeva un parere su un “patto light”, cioè di sola consultazione, in Mediobanca. Di “patto light”, ha precisato, “ne parleremo, io non ne ho ancora parlato. Per me in ogni caso non cambia nulla”. Doris ha detto di valutare favorevolmente la discesa della soglia di decadenza del patto. “Più competizione, più appetibilita”, ha sintetizzato. “Gli investitori amano le aziende scalabili”. Allora Mediobanca è scalabile? “Penso sia difficile. Comunque tra un patto al 55-60% e uno al 30%, meglio il 30%”, ha replicato il numero uno di Mediolanum. Comunque, “vorrei scalarla io, se fosse possibile”. Mediolanum possiede il 3,38% di Mediobanca.

Di seguito, lo scambio di battute tra Ennio Doris e i giornalisti su Mediobanca.

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