Assolto il promotore di Bobo Vieri: “Sono rinato, giustizia è fatta”

NON LUOGO A PROCEDERE – Si chiude con un lieto fine, almeno per il promotore finanziario coinvolto, la vicenda che ha visto Massimiliano Avietti  Azimut Consulenza sim, al centro di un’indagine per associazione a delinquere. Prosciolto quindi il pf pratese – difeso da Alberto Rocca – nal caso che vedeva tra le parti offese Christian Vieri, noto calciatore, suo fratello Massimiliano e la madre dei due, Christiane Rivaux. Sono stati invece rinviati a giudizio per associazione a delinquere finalizzata alla truffa (ma le truffe sono prescritte) gli altri cinque indagati.

“GIUSTIZIA È FATTA” – “Il giudice Alessandra Tudino”, ha detto Avietti contattato da BLUERATING, “ha dato sentenza di non luogo a procedere solo nei miei confronti, rinviando a giudizio gli altri imputati per associazione a delinquere. Giustizia finalmente è stata fatta sono stato prosciolto dalle accuse da parte del signor Vieri e di sua madre madame Rivaux”. Avietti si è detto sollevato di come si sia risolta la questione che rischiava di compromettere per sempre la sua vita lavorativa. “Finalmente ora mi sento rinato”, ha aggiunto Avietti.

LA VICENDA – Si tratta di una storia vecchia e datata agosto 2013  – già raccontata a suo tempo da BLUERATING – quando l’ex bomber della Juventus, dell’Inter e della Nazionale aveva chiesto al Tribunale di Milano (un’accusa poi arrivata al Tribunale di Roma, quello competente per le truffe finanziarie) un risarcimento di 3 milioni di euro. La redazione ricorda che il professionista non è stato accusato in alcun modo per vicende legate ad Azimut Consulenza.

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