Motta: la corsa di Banca Generali non si ferma

LE SFIDE DEL 2014 – Lasciatisi alla spalle il nuovo massimo storico di 280 miliardi di patrimonio alla fine dello scorso anno, i professionisti delle reti affrontano con rinnovato ottimismo le sfide del 2014 alla luce di una partenza in ulteriore crescita nella raccolta e dei numeri record dei campioni del settore. i È il caso di Banca Generali, che nerisultati del bilancio 2013 ha mostrato uno sprint da “cavallo di razza” riuscendo a migliorare ulteriormente tutti i principali indicatori finanziari, a conferma della velocità doppia con cui corrono le reti più blasonate, spinte dalla qualità nei servizi di consulenza e dalle risposte esaustive ai clienti che, numeri alla mano, sembrano affidare sempre più a loro lo scettro di “guardiani del risparmio”, delusi dalle incertezze degli istituti tradizionali. L’utile netto è salito del 9% rispetto al 2012, a 141 milioni, con una redditività praticamente raddoppiata nel giro di due anni, da quando il numero uno Piermario Motta ha preso le redini della società, portandola ai massimi storici.

SERVONO RISPOSTE ALTERNATIVE – Aumento a doppia cifra anche per i ricavi, che hanno trovato motore di sviluppo nelle attività ricorrenti e non nella volatilità delle componenti finanziarie, a suggello della solidità di un modello di business in grado anche di rafforzare le soddisfazioni agli azionisti, come un dividendo in crescita del 6% a 0,95 euro ad azione. Il paragone con le banche commerciali appare per certi versi inclemente: a fronte infatti della migliore raccolta da 13 anni dalle reti, gli istituti si trovano ad affrontare le ennesime svalutazioni in bilancio e un nuovo round di aumenti di capitale, che vengono stimati in circa 10 miliardi di euro da qui alle prossime settimane. Restano poi sul tavolo problemi fondamentali per l’industria, che riguardano migliaia di esuberi (15-20mila le stime Abi) oltre a nodi strategici sia nel credito sia nei servizi ai risparmiatori non appena si va oltre alle semplici operazioni di sportello. “La discesa dei rendimenti ormai prossimi allo zero nei governativi di breve durata e nei conti deposito, l’inefficacia alla diversificazione del rischio dalle obbligazioni bancarie, per non parlare delle crescenti complessità normative e fiscali, sono tutti elementi che rendono sempre più evidente alle famiglie la necessità di risposte alternative, che in questo momento le migliori reti di professionisti sono in grado di fornire”, dice Motta.

LE POTENZIALITA’ DEL MONDO DELLE RETI
– Proprio dai vertici della società due anni fa, per primi, erano giunte le avvisaglie di uno scostamento di attenzione del mercato verso un modello di efficienza che, come avviene negli Stati Uniti e in molti altri Paesi, vede essere più dinamiche e reattive le realtà basate sulle incentivazioni e le commissioni ai risultati e non quelle ancorate a rigidità strutturali. Se sullo sfondo infatti le grandi banche commerciali continuano a detenere la quasi totalità della ricchezza degli italiani (circa il 92% degli asset mobiliari), le proiezioni di Gfk Eurisko vedono salire i consulenti fino al 16% del totale già nel giro del prossimo triennio, seguendo così il trend di Paesi già avvezzi da anni alle necessità di risposte previdenziali esaustive dal privato e di diversificazione del risparmio con strumenti accurati su scala internazionale. Gli investitori di questa ascesa e delle potenzialità del mondo delle reti sembrano essersi accorti da tempo, prendendo molto seriamente gli spunti lanciati allora dai vertici della banca del Leone.

RALLY IN BORSA PER I TITOLI DELLE SOCIETA’ DEL RISPARMIO GESTITO – I titoli delle società del risparmio gestito risultano tra i protagonisti assoluti nel rally di Borsa degli ultimi anni, e l’interesse per un ritorno al mercato dei capitali di realtà come Fineco o nel gestito di dossier come Anima e Pioneer Investments non fanno che confermare la centralità e l’appeal del settore. I numeri parlano da soli. Dai minimi del marzo di cinque anni fa, per esempio, Banca Generali è addirittura il terzo miglior titolo di tutta Piazza Affari, con un guadagno del 1.400%. Dall’ipo del 2006 l’azione ha triplicato il suo valore, gli utili sono decuplicati e le masse sono passate da meno di 17 a 30 miliardi. “I 30 miliardi di masse era un obiettivo che avevamo fissato con l’ipo e a quel tempo ai più pareva un azzardo, così come le prospettive di una riqualificazione della rete che potesse raggiungere i vertici di catego- ria in pochi anni”, ricorda Motta. I professionisti della banca del Leone guidano la classifica Assoreti con un portafoglio procapite di 19,7 milioni di euro, distanziando di circa 3 milioni la seconda rivale diretta. La politica di reclutamenti tende da anni a orientarsi su numeri piuttosto esigui in termini quantitativi, nell’ordine dei 50-60 all’anno, ma il forte impulso che proviene dai bancari (e proprio circa una loro riqualificazione che contemplasse le opportunità offerte dalla professione di consulenti il ceo di Banca Generali ha avviato il dibattito) ha fornito un’accelerazione agli inserimenti.

RECLUTAMENTI – Nel 2013 questi sono stati 81, con un portafoglio medio di 17 milioni e mezzo di euro, e per il 2014 le aspettative sono di una settantina di innesti di elevato standing. La partenza sembra promettente: tra gennaio e inizio marzo sono già circa 25 i consulenti entrati a far parte delle reti riconducibili al direttore commerciale della divisione financial planner, Marco Bernardi, e al responsabile della divisione private banking, Domenico Del Borrello. Il contributo dei nuovi professionisti ha certamente dato impulso poi a una partenza record della raccolta che, con il solo contributo della clientela retail e senza quindi apporti straordinari da investitori istituzionali, aveva già superato i 640 milioni di euro da gennaio ai primi giorni di marzo. Se il trend continuasse con questo slancio, i vertici della banca triestina hanno dichiarato che potrebbero presto alzare la previsione prudenziale di 1,6 miliardi di raccolta netta, tenendo conto che la focalizzazione per il 2014 restava orientata sulla riqualificazione dei portafogli verso le opportunità del gestito, in coincidenza anche del lancio di nuovi comparti specialistici nei fondi Bg Sicav e fondi di fondi Bg Selection, oltre a una nuova e innovativa polizza multiramo (Bg Stile Libero), i cui primi numeri dal lancio di inizio marzo sono estremamente positivi, secondo fonti ben informate. Oltre alle sfide nelle analisi dei portafogli e al progetto di consulenza evoluta “Bg Personal Advisory”, su cui montano le attese per le nuove dinamiche in grado di offrire, la società ha fatto sapere di essere pronta a sedere al tavolo con nuovi interlocutori per valutare un’operazione straordinaria. “La solidità della banca, la forza della rete e del management recentemente rinnovato nelle prime linee con innesti di grande competenza ed entusiasmo, ci mettono nelle migliori condizioni per esaminare eventuali opportunità nel settore”, spiega Motta. Sui nomi ancora massimo riserbo, ma basta guardarsi intorno per trovare sia piccole banche sia divisioni di professionisti o private di realtà anche importanti che le contingenze difficili del settore bancario non rendono più prioritarie alle controllanti. In questa direzione, la società s’è dichiarata pronta alla zampata dal momento che, per guadagnarsi la fiducia e i primati nel risparmio in Italia, la parola d’ordine tra le fila del Leone resta sempre la stessa: “innovare e non fermarsi mai”.

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